
Covid, dagli Usa all’Italia: chi fa tamponi obbligatori a chi arriva dalla Cina
Dopo l'impennata di casi in Oriente, diversi Paesi si sono mossi per provare ad arginare la circolazione del virus. Apripista nel Vecchio Continente è stata la Lombardia, con l’aeroporto di Malpensa e la successiva ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci. Poi gli Stati Uniti, dove le misure entreranno in vigore a partire dal 5 gennaio. In Europa si stanno adeguando anche Francia, Spagna e Regno Unito

Il Covid torna a creare preoccupazione. Dopo la crescita dei contagi in Cina aumentano i Paesi che introducono tamponi per i soggetti in arrivo dagli aeroporti cinesi. Preoccupa soprattutto la mancata condivisione del numero di contagiati e morti da parte di Pechino. La società di ricerca britannica Airfinity stima che è probabile che in Cina stiano morendo circa novemila persone al giorno a causa del virus. E i contagi potrebbero andare al ritmo di un milione al giorno
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L’Italia ha fatto da apripista in Europa, con l’aeroporto di Malpensa che ha introdotto nei giorni scorsi un tampone molecolare obbligatorio per chi arriva in volo dalla Cina. Un banner sul sito dell'aeroporto informa i passeggeri della nuova disposizione, che sarà valida fino a fine gennaio
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Poco dopo è arrivata l’ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci: “Ho disposto, con ordinanza, tamponi antigenici Covid-19 obbligatori, e relativo sequenziamento del virus, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia". I controlli sono iniziati anche a Fiumicino e negli altri scali italiani
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In Italia, per chi arriva dalla Cina, serve un test molecolare fatto nelle 72 ore precedenti all'ingresso, o un test antigenico nelle 48 ore antecedenti. Obbligo di sottoporsi ad un test antigenico al momento dell'arrivo in aeroporto, o se non fosse possibile entro 48 ore. In caso di positività, obbligo di sottoporsi immediatamente al test molecolare per il sequenziamento e isolamento fiduciario con test finale
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In Spagna il governo ha annunciato l'istituzione di "controlli" negli aeroporti per i viaggiatori provenienti dalla Cina. A questi viaggiatori verrà chiesta la prova che siano negativi o un percorso vaccinale completo. Per quanto riguarda il Regno Unito, la Bbc ha anticipato che Londra si appresta ad annunciare l'obbligo di test negativo al Covid da effettuarsi prima del viaggio per gli arrivi dalla Cina. Anche la Francia introduce dal primo gennaio l'obbligo di presentare un tampone negativo per chiunque si imbarchi dagli scali cinesi
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Lo screening dei viaggiatori dalla Cina è stato però definito "ingiustificato" per l'Ue: lo afferma l'Agenzia Ue per le malattie (Ecdc). I Paesi dell’Unione "hanno livelli relativamente alti di immunizzazione e vaccinazione" e "le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione nell'Ue", ha dichiarato l'Ecdc in un comunicato, spiegando che tale misura non è necessaria a livello dell'Unione Europea nel suo complesso

Il Giappone richiede un test Pcr all'atterraggio. Il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, ha annunciato che le autorità richiederanno il test e chi sarà positivo dovrà restare sette giorni in quarantena. Le autorità stanno anche valutando di porre un limite al numero dei voli provenienti dalla Cina

In India dal primo gennaio servirà un test molecolare negativo per tutti coloro che arrivano dalla Cina (inclusa Hong Kong) e da altri quattro Paesi della regione. Il risultato del test dovrà essere caricato su un sito ad hoc prima di partire. In Malaysia il governo ha annunciato controlli su tutti i viaggiatori in entrata e test delle acque reflue degli aerei in arrivo dalla Cina. A Taiwan da Capodanno test molecolare per chiunque arrivi dalla Cina in nave o in aereo. I viaggiatori positivi dovranno auto-isolarsi per 5 giorni

Anche gli Stati Uniti valutano nuove misure di prevenzione per i viaggiatori dalla Cina: a partire dal prossimo 5 gennaio, tutti i passeggeri dai due anni di età che arriveranno in Usa a bordo di voli provenienti dalla Cina dovranno esibire un test Covid-19 negativo effettuato non più di due giorni prima della partenza da Cina, Hong Kong, Macau. Il test dovrà essere presentato da tutti i passeggeri, indipendentemente dalla loro cittadinanza e dalle vaccinazioni cui si sono sottoposti

In Israele, dal 30 dicembre ai cittadini stranieri provenienti dalla Cina viene richiesto di mostrare un test negativo al momento dell'atterraggio all'aeroporto di Tel Aviv. Il ministero della Sanità ha anche consigliato agli israeliani di non recarsi per ora in Cina, se non per ragioni "assolutamente essenziali"

La Corea del Sud ha imposto restrizioni fino a febbraio 2023: a partire dal 5 gennaio, i viaggiatori provenienti dalla Cina dovranno presentare un risultato negativo di un test molecolare non oltre le 48 ore o un test antigenico rapido effettuato entro 24 ore prima della partenza, e sottoporsi ad un altro molecolare all'arrivo. Seul limiterà anche il rilascio di visti a breve termine per i cittadini cinesi fino alla fine del mese prossimo
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