L'Egitto chiede restituzione della Stele di Rosetta al British Museum

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A chiederlo, in una petizione online Monica Hanna, decano dell’“Accademia araba per la scienza, la tecnologia e i trasporti marittimi”. Il manufatto, custodito al British Museum di Londra dal 1802, fu fondamentale per decifrare la lingua egizia in quanto riporta la medesima iscrizione in tre lingue diverse, demotico, geroglifici e greco antico. Secondo il museo londinese, l'acquisizione del manufatto da parte degli inglesi avvenne invece regolarmente

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La Stele di Rosetta deve tornare a casa, in Egitto. A chiederlo con una petizione online è Monica Hanna, decano dell’“Accademia araba per la scienza, la tecnologia e i trasporti marittimi”. Il manufatto famoso in tutto il mondo, custodito al British Museum di Londra dal 1802, fu fondamentale per decifrare la lingua egizia in quanto riporta la medesima iscrizione in tre lingue diverse, demotico, geroglifici e greco antico. Come riportano The Times  e Al Jazeera, in migliaia hanno già aderito a questo appello per quello che viene definito il “saccheggio di un bottino di guerra”, trasportato dall’Egitto in Gran Bretagna.

La Stele di Rosetta al British Museum - ©Getty

Appello da migliaia di cittadini egiziani

Migliaia di cittadini in Egitto chiedono la restituzione della Stele da anni, tra cui Zahi Hawass, l'ex ministro egiziano per gli affari delle antichità, che con una petizione ha raccolto più di 100.000 firme. L'importante ritrovamento risale al periodo della campagna d'Egitto e di Napoleone Bonaparte, che aveva l'obiettivo di colpire gli interessi britannici nel Mediterraneo. Si ritiene che fu il capitano francese Pierre-François Bouchard a ritrovarla, nel 1799. Quando i francesi alzarono bandiera bianca nel 1801, la Stele venne presa dagli inglesi come bottino di guerra.

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British Museum: nessuna richiesta dal governo egiziano, acquisita regolarmente

Dopo aver sottolineato che il governo egiziano non ha mai avanzato alcuna richiesta in merito alla restituzione del manufatto, il British Museum ha difeso l'acquisizione della Stele di Rosetta spiegando che il trattato del 1801, nell'ambito del quale anche la Stele venne presa dagli inglesi, era stato firmato da un ammiraglio ottomano che aveva combattuto al fianco degli inglesi contro la Francia. Secondo il British, quella firma rappresenta il benestare dell'Egitto stesso, in quanto il sultano ottomano governava l'Egitto quando avvenne l'invasione di Napoleone.

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