Usa, Trump contro nomina procuratore speciale: un "tremendo" e "orrendo abuso di potere"
MondoL’ex presidente ha commentato la nomina di un procuratore speciale per le inchieste federali in cui è coinvolto. Ha attaccato la decisione, definendola un esempio dell'uso del Dipartimento di Giustizia "come strumento di guerra". Si è poi detto convinto che lo special counsel "non indagherà in modo imparziale". E si è definito "una delle persone più oneste e innocenti che ci siano mai state nel nostro Paese"
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Un "tremendo" e "orrendo abuso di potere", "l'ultimo di una lunga serie di cacce alle streghe che è cominciata molto tempo fa". È così che l’ex presidente Usa Donald Trump ha parlato della nomina di un procuratore speciale per le inchieste federali in cui è coinvolto. Il tycoon ha attaccato la decisione, definendola un esempio dell'uso del Dipartimento di Giustizia "come strumento di guerra". Si è poi detto convinto che lo special counsel "non indagherà in modo imparziale". E si è definito "una delle persone più oneste e innocenti che ci siano mai state nel nostro Paese".
“Nominato un procuratore speciale per perseguitarmi ulteriormente”
Trump ha parlato dalla sua residenza di Mar-a-Lago, la stessa da cui qualche giorno fa ha ufficializzato la sua corsa per le presidenziali del 2024. Poco prima ha pubblicato un messaggio sul suo social Truth: "Eccoci di nuovo. Pensavo che la commissione non selezionata sul 6 gennaio fosse una questione morta, specialmente con la sconfitta record di Liz Cheney (vicepresidente della commissione, ndr) nel grande Stato del Wyoming, e altrettanto credevo che la bufala del caso sui documenti (classificati sequestrati a Mar-a-Lago, ndr), dopo il riesame del caso Clinton (l'Emailgate, ndr) e della legge sugli atti presidenziali, fosse morto, o almeno sul punto di morire presto. Il dipartimento democratico di 'giustizia' non aveva nulla, tranne gli odiatori di Trump, per questo hanno appena nominato un procuratore speciale per perseguitarmi ulteriormente. Vergogna!".
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L’attacco di Trump
Nel suo discorso da Mar-a-Lago, Trump ha continuato ad attaccare il "corrotto dipartimento di giustizia" e si è chiesto come mai non è stato nominato un procuratore speciale anche per indagare su Hunter Biden, il figlio del presidente, che a suo avviso "ha preso soldi da Paesi stranieri". Ha aggiunto che anche alcuni presidenti che lo hanno preceduto avrebbero portato con sé carte del loro mandato: "Allora avrebbero dovuto essere indagati anche loro", ha detto. Quanto all'indagine sull'assalto a Capitol Hill dopo che aveva invitato i suoi fan a marciare sul Congresso il 6 gennaio 2021, Trump ha definito quello che è ritenuto un comizio incendiario come "un discorso pacifico e patriottico". "Pensavo che le inchieste fossero morte", ha aggiunto il tycoon, accusando ancora Joe Biden di brogli elettorali e corruzione e definendo suo figlio un "tossicodipendente". L’ex presidente si è invece definito "una delle persone più oneste e innocenti che ci siano mai state nel nostro Paese".
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La nomina del procuratore speciale
L’attacco di Trump è arrivato dopo che l'attorney general Merrick Garland ha deciso di nominare un procuratore speciale che sovrintenda alle due indagini federali in corso su di lui: quella sui documenti classificati trattenuti nella sua residenza di Mar-a-Lago dopo la presidenza e quella sui suoi tentativi di interferire nel trasferimento pacifico del potere dopo le elezioni del 2020, culminati nell'assalto al Congresso dei suoi fan il 6 gennaio 2021. Lo “special counsel” inizierà a lavorare "immediatamente", godendo di una sua autonomia, anche se alla fine resterà soggetto al controllo dell'attorney general, cui spetta prendere la decisione finale. "In base ai recenti sviluppi, compreso l'annuncio dell'ex presidente di ricandidarsi alle prossime elezioni e l'intenzione dichiarata del presidente in carica di correre anche lui, ho concluso che è nell'interesse pubblico nominare un procuratore speciale", ha spiegato Garland in una conferenza stampa.
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Chi è il procuratore speciale scelto
Come procuratore speciale è stato scelto Jack Smith, nominato nel 2018 procuratore capo della corte penale internazionale dell'Aja, dove ha indagato sui crimini di guerra in Kosovo. Laureato ad Harvard, politicamente indipendente, è un veterano del dipartimento di Giustizia, dove ha guidato la sezione “Integrità pubblica” e lavorato come procuratore statale e federale a New York e in Tennessee. In passato ha seguito casi di alto profilo, mettendo sotto accusa, tra gli altri, l'allora governatore della Virginia Bob McDonnell e il deputato Rick Renzi, entrambi repubblicani. Si tratta del terzo “special counsel” nominato dal 2017, dopo Robert Mueller per le indagini su Trump nel Russiagate e John Duram nominato sotto la presidenza del tycoon nella controinchiesta sulle origini del Russiagate. Tra i procuratori speciali più noti del passato c'è Ken Starr, morto lo scorso settembre: istruì l'indagine sul caso Lewinsky che portò al processo di impeachment di Bill Clinton.