Il presidente ucraino ha proposto un suo programma per raggiungere la pace in 10 punti che ha definito cruciali
Se la Russia non metterà in campo "azioni concrete" per arrivare alla pace significa che vuole "ingannare" il mondo e congelare la guerra. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del suo discorso ai leader del G20, ribadendo che all'Ucraina deve essere offerta la possibilità di una pace giusta, senza compromessi per la sua sovranità. Davanti agli occhi di tutto il mondo la Russia ha trasformato la centrale nucleare di Zaporizhzhia "in una bomba radioattiva che può esplodere in qualsiasi momento", ha aggiunto.
Un tetto al prezzo degli idrocarburi
Zelensky parlando ai leader del G20 ha espresso preoccupazione “per le folli minacce di armi nucleari a cui ricorrono i funzionari russi: vi prego di usare tutto il vostro potere per far sì che la Russia abbandoni le minacce nucleari". Il presidente ucraino ha quindi chiesto ai capi di stato - che lui chiama G19 - di imporre un tetto ai prezzi degli idrocarburi esportati dalla Russia in risposta alla campagna di terrore scatenata contro le strutture energetiche ucraine, così da limitare la capacità di esportazione di Kiev.
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Il programma di Zelensky in 10 punti
Zelensky, ha toccato 10 punti che ha definito cruciali per l'Ucraina, per raggiungere la pace. Al primo posto "la sicurezza nucleare", quindi la "sicurezza alimentare", e al terzo la "sicurezza energetica". La quarta sfida “è il rilascio di tutti i prigionieri e i deportati", ha aggiunto. Al quinto "l'attuazione della Carta delle Nazioni Unite e il ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina e dell'ordine mondiale". La sesta sfida è “il ritiro delle truppe russe e la cessazione delle ostilità". Al settimo invece la "giustizia" con la richiesta di attuare la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite riguardante il meccanismo di compensazione internazionale per i danni causati dalla guerra russa. All'ottavo punto invece "l'ecocidio", ovvero "la necessità di proteggere immediatamente l'ambiente". Poi la prevenzione dell'escalation: “un rischio che esiste ancora e rimarrà finché la nostra sicurezza non sarà adeguatamente garantita”. L'Ucraina è rimasta nella 'zona grigia' tra l’Europa e la Russia. All'ultimo posto "la conferma della fine della guerra".