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Proteste Iran, Teheran: "Sanzioni Ue sono carta bruciata, non funzionano"

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©Ansa

Un nuovo pacchetto di sanzioni da parte dell'Ue e una lista di 29 iraniani sanzionati. Questa la decisione dei ministri degli Esteri dell'Unione europea durante il Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. La replica del portavoce iraniano: "Daremo risposta adeguata"

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I ministri degli Esteri dell'Ue nel corso del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles hanno deciso di imporre nuove sanzioni all'Iran, per via della repressione delle proteste scatenate nel Paese dall'uccisione di Mahsa Amini. In aggiunta alle sanzioni già approvate nel mese di ottobre, i ministri hanno varato un secondo pacchetto con misure restrittive per altri individui, in base al nuovo regime sanzionatorio Ue per la tutela dei diritti umani. Nel Consiglio di dicembre potrebbe esserci una nuova tornata di misure contro Teheran. "Non gli permetteremo di interferire e daremo una risposta adeguata e necessaria", ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani.

Teheran: "Daremo risposta adeguata"

"Consigliamo agli Stati europei di evitare di utilizzare i diritti umani come strumento e agire nel quadro della diplomazia, poiché le sanzioni sono le carte bruciate che non funzionano in questo Paese". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani prima del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, durante il quale i ministri degli Esteri dell'Ue hanno varato un nuovo pacchetto di sanzioni. "Non gli permetteremo di interferire e daremo una risposta adeguata e necessaria", ha aggiunto sottolineando che "pochi paesi hanno fatto ricorso ad approcci politici" sulle recenti proteste in Iran, dopo la morte di Mahsa Amini. Le nuove sanzioni erano già state annunciate prima dell'inizio del Consiglio dall'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell. "Oggi - ha detto al suo arrivo a Bruxelles - approveremo un altro pacchetto di sanzioni contro le persone responsabili della repressione dei manifestanti. Ieri ho parlato con il ministro iraniano. Abbiamo discusso di questo, dell'accordo sul nucleare, e del sostegno militare alla Russia che deve fermarsi".

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I nuovi sanzionati

Tra i 29 iraniani aggiunti oggi nella lista dei sanzionati da parte dell'Unione europea figurano i i quattro membri della squadra che ha arrestato Mahsa Amini, i capi provinciali delle forze dell'ordine iraniane (Lef) e del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (Irgc, noti come pasdaran). Nella lista anche il generale di brigata Kiyumars Heidari e il comandante delle Forze di terra dell'esercito iraniano, per il loro ruolo nella brutale repressione delle recenti proteste. Lo spiega il Consiglio Ue in una nota. L'Ue ha inoltre designato l'emittente televisiva di Stato iraniana, Press Tv, come responsabile della produzione e della trasmissione delle confessioni forzate dei detenuti. Nella lista ci sono anche Vahid Mohammad Naser Majid, il capo della polizia informatica iraniana per la sua responsabilità nell'arrestare arbitrariamente persone per aver espresso critiche online al regime iraniano; il ministro dell'Interno iraniano, Ahmad Vahidi, che è anche responsabile delle forze dell'ordine, che hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani.

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Le sanzioni

Le misure imposte oggi consistono in un divieto di viaggio e un congelamento dei beni. Inoltre, ai cittadini e alle imprese dell'Ue è fatto divieto di mettere fondi a disposizione delle persone fisiche e giuridiche quotate. Le sanzioni comprendono infine il divieto di esportazione in Iran di apparecchiature che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna e di apparecchiature per il monitoraggio delle telecomunicazioni. In totale ora le sanzioni riguardano 126 persone e 11 entità.

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