Lula da Silva, il presidente del Brasile compie 80 anni: la sua storia politica
Compie oggi 80 anni Lula da Silva, ex sindacalista e attuale presidente del Brasile dopo l'ultima vittoria nel 2022. Fondatore del Partito dei Lavoratori, è stato al Palazzo di Planalto, sede della presidenza brasiliana, dal 2003 al 2010. Tra il 2018 e il 2019 è stato anche in carcere dopo due condanne per corruzione poi annullate nel 2021 dalla Corte suprema federale
GLI 80 ANNI DI LULA
- Compie oggi 80 anni il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva. Dopo essere stato presidente dal 2003 al 2010, il 30 ottobre 2022 è stato nuovamente eletto, battendo per un soffio il suo avversario e predecessore Jair Bolsonaro. Come ha sentenziato il Tribunale superiore elettorale, Lula ha ottenuto 60.345.999 voti, equivalenti al 50,90% del totale, mentre Bolsonaro ne ha ricevuti 58.206.354 (49,10%). Lula è il primo presidente brasiliano a essere stato eletto per 3 volte
CHI È
- Luiz Inacio Lula da Silva è nato il 27 ottobre del 1945 a Caetés, nello Stato brasiliano del Pernambuco. Figlio di un contadino analfabeta, è cresciuto in una famiglia povera, iniziando a lavorare a 12 anni. Nel 1964, dopo aver perso un dito mentre lavorava in fabbrica come tornitore, ha cominciato a interessarsi di attività sindacale e nel 1978 è stato eletto presidente del Sindicato dos Metalurgicos do ABC, il sindacato dei lavoratori metallurgici, di São Bernardo do Campo e Diadema, nella regione di San Paolo
IL SOPRANNOME
- Agli anni del sindacato si deve la diffusione del soprannome Lula: Silva, infatti, è il cognome, mentre Luiz Inacio il nome. Sin dall'infanzia, però, venne chiamato Lula, che significa "calamaro", nome con il quale viene conosciuto durante le lotte sindacali. Con questo nome iniziò anche la sua carriera politica nel 1980, quando, nel pieno della dittatura militare brasiliana, fonda un partito di sinistra, il Partito dei Lavoratori (in foto, Lula con il polacco Lech Walesa, sindacalista e fondatore di Solidarnosc)
LA PRIMA CANDIDATURA
- Nel 1986 Lula entrò nel Congresso, con il Partido dos Trabalhadores che intanto contibuì alla nuova Costituzione democratica, ottenendo tutele per i lavoratori ma non la riforma agraria. Pur coinvolti nel testo, Lula e il PT rifiutarono di firmarlo. Nel 1989 Lula si candidò alla presidenza: amato dalle classi popolari ma osteggiato da imprenditori e banche, fu colpito da campagne mediatiche avverse e presunti brogli nei quartieri poveri, dove era favorito
IL RAFFORZAMENTO DEL PARTITO
- A inizio anni '90 Lula si dedicò a migliorare l'organizzazione del Partido dos Trabajadores nel Paese, partecipando attivamente anche alla campagna per deporre il presidente Conor de Mello, accusato di corruzione. Lula si candidò di nuovo alla presidenza nel 1994 e nel 1998: in entrambi i casi affrontò Fernando Henrique Cardoso, ex ministro delle Finanze e ideatore del Piano Real, che stabilizzò l'economia brasiliana dopo anni di inflazione, e ne uscì sconfitto al primo turno
IL GOVERNO
- Nel 2002 Lula diventò il primo presidente di sinistra e primo operaio senza un diploma universitario a raggiungere la massima carica dello Stato, e venne poi riconfermato nel 2006. Idealista ma pragmatico, durante il suo governo ha strappato alla fame milioni di persone con il programma di sovvenzioni Bolsa Familia e Fome Zero, oltre a migliorare la vita con il progetto in ambito energetico Luz Para Todos
L'IMPEGNO PER LA FORESTA AMAZZONICA
- Nel corso dei suoi anni di governo, Lula si impegnò attivamente a favore della Foresta Amazzonica: grazie alle politiche della sua presidenza, la deforestazione è diminuita da 27700 km² a 4500 km² all'anno secondo l'Istituto Nazionale Brasiliano per gli Studi Spaziali. Merito in particolare della creazione di aree di conservazione e riserve indigene, a cui si aggiunse un sistema di compensazione delle emissioni di carbonio
IL CASO BATTISTI
- Nei rapporti con l'Italia, famosa è la decisione di Lula di negare l'estradizione e concedere l'asilo politico all'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac), Cesare Battisti. Per lui l'estradizione arriverà nel 2018 sotto la presidenza di Michel Temer. Solo nell'agosto 2020 Lula chiederà scusa ai familiari delle vittime sostenendo di aver sbagliato nel concedere l'asilo all'ex terrorista. Scuse poi estese a tutti gli italiani in un'intervista televisiva nel 2021
LE ACCUSE E LA PRIGIONE
- Nel 2016 venne coinvolto nell'Operazione Lava Jato, con l'accusa di aver ricevuto soldi dall'impresa petrolifera Petrobas, oltre che favori dalle imprese. Per 580 giorni, dall'aprile 2018 al novembre 2019, venne detenuto a Curitiba e solo nel 2021 venne assolto in terzo grado dal Tribunale Supremo Federale del Brasile, con la sentenza annullata per vizi tecnici
L'ASSALTO AL CONGRESSO DEL BRASILE
- Nel 2022 Lula si è ricandidato nuovamente alle elezioni con la coalizione Vamos juntos pelo Brasil, "Tutti insieme per il Brasile": una piattaforma (con il conservatore Geraldo Alckmin come vicepresidente) chee puntava soprattutto sulle questioni sociali e sull'ambiente. La vittoria di misura contro Bolsonaro ha alimentato numerose tensioni nelle settimane a seguire, sfociate poi nell'assalto al Congresso nazionale da parte dei sostenitori dell'ex presidente l'8 gennaio 2023
IL RITORNO ALLA PRESIDENZA
- Nel primo giorno del suo ritorno al palazzo di Planalto, Lula ha annullato più di una dozzina di decreti di Bolsonaro; riattivato il Fondo Amazzonico; bloccato la deforestazione e miniere illegali; sospeso armi e privatizzazioni (in particolare della Petrobas) e garantito 600 real alle famiglie povere del programma Auxilio Brasil, oltre ad aiutare gli indigeni. A livello internazionale, invece, riattivati i rapporti sia con i Paesi dell'America Latina che con i Paesi BRICS
LA FAMIGLIA
- Tre donne nella vita di Lula: la prima, Maria de Lourdes, sposata nel 1969 e morta di parto insieme al loro bambino; la seconda, Maria Leticia Rocco Casa, sposata nel 1974 e dalla quale ha avuto tre figli; la terza, Rosangela 'Janja' da Silva, sposata nel 2022. Un’altra figlia è nata fuori dal matrimonio, nel 1974, dalla relazione con Miriam Cordeiro



