Ballottaggio in Brasile, Lula eletto nuovo presidente

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Dopo un ballottaggio serratissimo, Lula è presidente per la terza volta. Avevano diritto a votare oltre 156 milioni di cittadini, chiamati a scegliere, oltre al presidente della Repubblica, anche i 12 governatori non eletti nel primo turno

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Per la terza volta Luiz Inácio Lula da Silva è presidente del Brasile, dove ha battuto per un soffio, meno dell'1% dei voti di distacco, l'avversario Jair Bolsonaro. Alle 17 in punto locali (le 21 italiane) sono terminate le operazioni di voto in tutto il Paese, come da disposizione del Tribunale superiore elettorale (Tse). Avevano diritto a votare oltre 156 milioni di cittadini, chiamati a scegliere, oltre al presidente della Repubblica anche i 12 governatori non eletti nel primo turno. Il ballottaggio è stato un testa a testa all'ultimo voto, con una vittoria sul filo di lana. 

Il voto all'estero

Fuori dal Brasile si può considerare ottimo il risultato di Lula in Europa, dove ha trionfato praticamente dappertutto, dalla Grecia alla Francia passando per Repubblica Ceca, Ungheria, Austria, Svezia, Germania e anche Italia. In alcuni casi i risultati sono stati clamorosi: a Berlino il candidato del Partito dei Lavoratori ha staccato di oltre 4 mila preferenze il presidente in carica. Meno marcata la vittoria di Lula in Italia, dove ha ottenuto 5810 voti, contro i 4698 di Bolsonaro che, dalla sua, può rivendicare la vittoria in altri Paesi. Il presidente in carica ha infatti trionfato in Qatar, Giappone e Israele, dove però ha subito un drastico crollo rispetto il 2018, passando dal 77% al 53% dei voti. Trionfo invece di Lula in Russia.

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Lula chiude campagna elettorale con ex presidente Uruguay Mujica 

Ieri Lula ha chiuso la campagna elettorale lungo l'avenida Paulista. C'era anche l'ex presidente dell'Uruguay, Josè Pepe Mujica, ad accompagnarlo. Poco prima Mujica aveva partecipato con Lula ad una conferenza stampa, in cui il leader di sinistra si è impegnato, in caso di vittoria, a "riportare il Brasile alla normalità". Anche un carosello di moto, soprattutto di lavoratori della gig economy che fanno consegne a domicilio in città, hanno sfilato lungo l'avenida Paulista, la principale arteria di San Paolo, a sostegno dell'ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva. I motociclisti portavano le bandiere di Lula ed hanno attraversato il viale facendo la L con le mani, suonando il clacson e dando colpi di accelerazione al motore. Le cosiddette 'motociate' (i cortei in moto) sono diventati famosi negli ultimi anni qualificandosi come manifestazioni a sostegno del presidente di destra, Jair Bolsonaro (Pl), spesso sulle autostrade, guidate dallo stesso capo di Stato. 

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Cosa ha fatto Bolsonaro

Nel loro ultimo giorno di campagna elettorale, i due candidati si sono spinti nei due territori chiave del Paese, per cercare di convincere gli indecisi, almeno 20milioni al primo turno. Bolsonaro è andato nel Minas Gerais, un collegio da 21 milioni di abitanti, conquistato da Lula alla tornata del 2 ottobre, storicamente importante per l'elezione del capo di Stato. Insieme al presidente, a Belo Horizonte per un carosello in moto e auto con le insegne verde-oro, anche Nikolas Ferreira, deputato di 26 anni da un milione e mezzo di suffragi, il più votato in Brasile e in assoluto nella storia del territorio a forte vacazione industriale. 

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