Nelle ultime 24 ore Pyongyang avrebbe esploso almeno 350 proiettili nel Mar Giallo e nel Mar del Giappone, violando l'accordo sulla distensione militare firmato tra i due Paesi nel 2018. Seul: "A rischio la stabilità della penisola e della comunità internazionale". La replica dello Stato guidato da Kim Jong-un: "Rispondiamo alle vostre provocazioni"
Nuove tensioni agitano la penisola coreana. La Corea del Nord avrebbe sparato colpi di artiglieria in una zona cuscinetto al confine con la Corea del Sud, progettata per ridurre le tensioni tra i due Paesi. Lo ha riferito il Comando di stato maggiore congiunto di Seul, che accusa Pyongyang di aver violato l’accordo per la distensione militare del 2018. La replica del regime di Kim Jong-un: "Chiare provocazioni".
L’attacco
Intorno alle 22.00 di martedì (le 17.00 in Italia) lo Stato guidato da Kim avrebbe sparato cento colpi di artiglieria nel mar Giallo per poi esploderne altri 150 un’ora dopo vicino mare del Giappone e poi di nuovo un centinaio in mattinata. I proiettili, ha riferito la Yonhap, sono caduti nelle zone cuscinetto orientale e occidentale a nord della Northern Limit Line, stabilite in base a un’intesa del 2018 per la riduzione le tensioni militari.
Accuse reciproche
"L’azione è una chiara violazione dell'accordo del 2018 ed esortiamo con forza la Corea del Nord a fermarsi immediatamente poiché le continue provocazioni sono atti che minano la pace e la stabilità della penisola e della comunità internazionale". Così recita la nota rilasciata dai militari di Seul. Parole che suonano simili a quelle con cui i loro omologhi settentrionali giustificano l’iniziativa. “Il nostro è un serio avvertimento contro le scellerate provocazioni della Corea del Sud”, ha detto un portavoce dell'esercito di Pyongyang, puntando il dito contro le esercitazioni militari avviate dai rivali ad Hoguk per affinare le capacità di difesa da attacchi missilistici.
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I precedenti
L'ultima intemperanza di Pyongyang è maturata quattro giorni dopo aver fatto ricorso a centinaia di colpi di artiglieria finiti sempre nelle zone cuscinetto militari. In aggiunta, il Nord ha anche organizzato ben otto round di lanci di missili balistici dalla fine di agosto, mentre pendono sempre i timori sul settimo test nucleare del Paese eremita, che l'intelligence di Seul prevede possa accadere tra la fine del XX Congresso nazionale del Partito comunista cinese (22 ottobre) e le elezioni di mid-term di inizio novembre negli Usa. Se effettuato, sarebbe il primo dal 2017.