Gran Bretagna, la compagnia energetica annuncia possibili blackout

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La National Grid ha parlato di interruzioni di corrente da 3 ore. Si tratta ancora di una "remota eventualità"

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Se l’Inghilterra non sarà in grado di importare elettricità dall’Europa e di attrarre abbastanza importazioni di gas per alimentare le sue centrali elettriche, le interruzioni di corrente potrebbero entrare a far parte della quotidianità di milioni di britannici. Lo scenario è stato tratteggiato in un prospetto della National Grid, multinazionale di servizi di elettricità e gas, che ha però sottolineato che si tratta di una possibilità, al momento, considerata piuttosto improbabile, e non di una previsione. “Nella remota eventualità che ci troveremo in questa situazione, alcuni clienti potrebbero rimanere senza elettricità in momenti della giornata predefiniti”, si legge nel documento.

Che tipo di black out?

La prospettiva di tagli di corrente è stata paventata dalla compagnia che è al lavoro su molti fronti: dall’attivazione di cinque centrali elettriche a carbone a un “demand flexibility service” per orientare il consumo di energia delle imprese e delle famiglie. Con l’inverno alle porte, i blocchi prospettati però sono quelli che preoccupano di più. Si tratterebbe di black out di tre ore a scapito sia delle abitazioni sia delle attività commerciali. Le interruzioni verrebbero comunicate con un giorno di anticipo e potrebbero colpire tutte le aeree del Paese, senza distinzioni. L’obiettivo sarebbe quello di ridurre il consumo totale del 5%. La compagnia ha rassicurato sul fatto che qualora si arrivasse a una soluzione così radicale, i “power cuts” sarebbero tassativamente pianificati e non coglierebbero di sorpresa i clienti, che non rischiano dunque di trovarsi da un momento all’altro al buio e con i fornelli spenti.

Le conseguenze

La comunicazione, redatta con molti condizionali e periodi ipotetici, è arrivata all’indomani dell’articolo pubblicato dalla Truss sulle colonne del Times in cui ha posto la questione energetica tra le priorità urgenti della sua legislatura, auspicando che i flussi tra Europa continentale e Inghilterra restino aperti. “Il Regno Unito invia e riceve sia gas che elettricità attraverso cavi sottomarini e gasdotti che ci collegano a Paesi vicini come Francia, Belgio, Paesi Bassi. Oggi - ha detto - dobbiamo tutti impegnarci affinché questo inverno le connessioni restino aperte così che le luci rimangano accese in tutto il continente”. Il panico seminato dall’avviso ha costretto un portavoce del governo a rilasciare una dichiarazione: “Il Regno Unito ha un sistema di energia sicuro e differenziato. Abbiamo fiducia nei nostri piani di protezione delle famiglie e degli imprenditori in tutta la gamma di scenari possibili per quest’inverno”. Le parole messe nero su bianco dalla National Grid non inquietano solo l’opinione pubblica. Si temono anche ricadute politiche. Il governo stesso potrebbe tornare sotto pressione, dopo le settimane complicate che si è appena lasciato alle spalle. La stessa Truss, che aveva in precedenza escluso l’ipotesi di razionamento energetico, sembrerebbe contraddetta dai fatti.

 

Bonus lavatrici notturne

Intanto, mente lo spettro della penuria energetica e i problemi di manutenzione delle centrali nucleari francesi incombono, si comincia a parlare in modo sempre più aperto di una sorta di Bonus per incoraggiare l’impiego notturno di energia. I britannici potrebbero ricevere soldi indietro se si presteranno a utilizzare gli elettrodomestici in orari lontani dai picchi di consumo. Fare lavatrici dopo il tramonto aiuterebbe a scongiurare i temuti black out. 

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