Il New York Times ha poi aggiunto che fonti informate precisano che gli Stati Uniti "non hanno preso parte all'attacco, né fornendo informazioni né altre forme di assistenza". I funzionari riferiscono anche che i servizi Usa non erano a conoscenza dell'operazione e si sarebbero opposti se fossero stati consultati
A distanza di un mese e mezzo dall’attentato a Darya Dugina, arrivano le rivelazioni del New York Times. Il quotidiano americano ha riferito che l’intelligence americana ritiene che dietro l'omicidio della figlia del filosofo ultranazionalista russo Alexander Dugin uccisa il 20 agosto, ci sia il governo di Kiev. La testata ha poi aggiunto che fonti informate precisano che gli Usa "non hanno preso parte all'attacco, né fornendo informazioni né altre forme di assistenza". I funzionari riferiscono anche che i servizi Usa non erano a conoscenza dell'operazione e si sarebbero opposti se fossero stati consultati (GUERRA IN UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).
La replica di Podolyak: governo di Kiev non coinvolto
I funzionari americani che hanno parlato con il New York Times non hanno rivelato quali elementi del governo ucraino siano i mandanti dell'omicidio della Dugina o se il presidente Voldymyr Zelensky fosse al corrente. Alcuni ritengono, inoltre, che il vero obiettivo dell'attentato fosse il padre. L'ultranazionalista Dugin da mesi esorta Mosca a intensificare la sua guerra contro l'Ucraina e da sempre è uno dei principali sostenitori di una Russia aggressiva e imperialista. Interpellato dal prestigioso quotidiano americano il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha ribadito che il governo di Kiev non è coinvolto nella morte della figlia dell'ultranazionalista. "In tempo di guerra ogni omicidio deve avere un senso, soddisfare uno scopo specifico, tattico o strategico. Dugina non è un obiettivo né tattico né strategico per l'Ucraina", ha detto.