Seul ha fatto sapere di aver individuato due missili balistici a corto raggio lanciati dalla zona di Samsok. “Rafforzato il monitoraggio, massima prontezza in coordinamento con gli Stati Uniti”, ha aggiunto lo Stato Maggiore. Martedì scorso, l’altro test con un missile balistico a raggio intermedio che ha sorvolato il Giappone. Pyongyang: "Misure di ritorsione" contro le esercitazioni militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud. Usa: “Basta atteggiamento provocatorio”
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La Corea del Nord ha lanciato altri due missili balistici verso il Mar del Giappone. I lanci, ha fatto sapere il ministero degli Esteri di Pyongyang, rappresentano "le giuste misure di ritorsione” contro le esercitazioni militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud. Martedì scorso, in un altro test, è stato lanciato un missile balistico a raggio intermedio che ha sorvolato il Giappone.
Il nuovo test
Il nuovo lancio dei missili è stato confermato dallo Stato Maggiore di Seul. L'esercito della Corea del Sud ha spiegato di aver individuato due missili balistici a corto raggio lanciati dalla zona di Samsok, a Pyongyang, verso il Mar del Giappone. “Le nostre forze armate hanno rafforzato il monitoraggio e la sorveglianza e stanno mantenendo la massima prontezza in coordinamento con gli Stati Uniti”, ha sottolineato lo Stato Maggiore in un comunicato. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, intanto, ha in programma un colloquio telefonico con il premier nipponico Fumio Kishida. Lo ha riferito l'agenzia Yonhap, che ha dato conto di come la minaccia nordcoreano stia spingendo i due Paesi ad avvicinarsi dopo anni di forti tensioni.
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Pyongyang: "Misure di ritorsione contro le esercitazioni"
Dall'altra parte, il ministero degli Esteri di Pyongyang ha fatto sapere che i recenti test missilistici rappresentano "le giuste misure di ritorsione dell'Esercito popolare coreano contro le esercitazioni congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti che stanno aumentando le tensioni militari nella penisola coreana". In una nota, la Corea del Nord ha condannato gli Usa in particolare per aver deciso di far tornare la portaerei Us Ronald Reagan nelle acque a est di Seul, ritenendo la mossa una "grave minaccia alla stabilità della regione". Nelle scorse ore, la portaerei a propulsione nucleare Reagan è tornata nel Mar del Giappone per l'esercitazione congiunta con Corea del Sud e Giappone in risposta al lancio da parte del Nord del missile balistico a raggio intermedio (IRBM) che ha sorvolato l'arcipelago nipponico. Le esercitazioni navali congiunte si sono tenute su vasta scala per la prima volta in cinque anni. La Corea del Nord ha anche criticato gli Stati Uniti e "i Paesi che la pensano allo stesso modo" per il loro tentativo di punire Pyongyang e le sue "misure di contrasto" attraverso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il Consiglio ha tenuto una sessione di emergenza mercoledì, senza raggiungere un consenso per le resistenze di Pechino e Mosca. Usa, Corea del Sud, Giappone e alcuni altri membri occidentali hanno rilasciato una dichiarazione di condanna dell'operato del Nord.
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Usa: “Basta atteggiamento provocatorio”
Intanto, gli Stati Uniti hanno chiesto di nuovo di fermare le provocazioni. “Il nostro messaggio alla Corea del Nord: basta con l'atteggiamento sconsiderato, provocatorio e che porta all'escalation. Torni al dialogo", ha twittato l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield. Secondo il commando americano indo-pacifico, che ha spiegato come gli Stati Uniti si stiano consultando con gli alleati, i lanci di missili da parte della Corea del Nord non hanno posto una minaccia immediata agli alleati. "I lanci mettono in evidenza l'impatto destabilizzante del programma di missili balistici della Corea del Nord. L'impegno americano a difesa della Corea del Sud e del Giappone resta ferreo", si legge in una nota.