Il titolare della Farnesina ha poi ricordato che sono ''otto gli italo-venezuelani'' in carcere nel Paese. ''Una incessante attività diplomatica è in corso senza clamore, senza polemiche, ma con la determinazione necessaria per raggiungere l'obiettivo, perché possa tornare in Italia'', ha aggiunto Tajani
''Attraverso un incontro tra il segretario generale e l'incaricato d'affari dell'ambasciata in Venezuela abbiamo ribadito la richiesta di liberazione del nostro cittadino Alberto Trentini e di tutti gli altri detenuti politici'' nel Paese. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrando ii giornalisti alla Farnesina. ''Ci è stato confermato che è detenuto'', ha proseguito affermando che ''è stata chiesta una visita consolare e che venga detenuto nel rispetto delle regole''. Tajani ha aggiunto che ''stiamo lavorando in tutti i modi per venire a capo della situazione, nello stesso modo in cui abbiamo lavorato per riportare a casa gli altri italiani da quando siamo al governo''.
Scomparso in Venezuela dal 15 novembre
Il titolare della Farnesina ha poi ricordato che sono ''otto gli italo-venezuelani'' in carcere nel Paese. ''Una incessante attività diplomatica è in corso senza clamore, senza polemiche, ma con la determinazione necessaria per raggiungere l'obiettivo, perché possa tornare in Italia'', ha aggiunto Tajani dicendo che si lavora come si è lavorato ''con Piperno prima, con Sala poi''. La famiglia di Trentini è stata "sempre in contatto" con la Farnesina, ha spiegato la madre Armanda, ma ancora nessuna notizia, neppure sui motivi dell'arresto. Alberto Trentini, 45anni, è un cooperatore della Humanity & Inclusion, arrestato il 15 novembre scorso in Venezuela, nei pressi del confine con la Colombia, nello Stato meridionale di Apure. Da quel momento risulta scomparso e nessuna notizia sulle sue condizioni è stata rilasciata dalle autorità locali.