La prima ad essere colpita con violenza è la città di Da Nang nella parte centrale del Paese. Le autorità sono già al lavoro per evitare la catastrofe. Nelle Filippine nei giorni scorsi ci sono stati almeno 8 morti.
Mentre l'uragano Ian terrorizza Cuba e la Florida, dall'altra parte del mondo Noru si è abbattuto sulle Filippine e ora minaccia il Vietnam, che si prepara ad affrontare le devastanti conseguenze del tifone. Sono già 800mila le persone evacuate, ma il peggio per la popolazione vietnamita deve ancora venire.
Il primo impatto
Forti raffiche di vento accompagnate da piogge intense hanno raggiunto le coste dello Stato del Sud-est asiatico. A registrare i primi importanti danni è stata Da Nang, la terza città più grande: la furia del tifone è arrivata a soperchiare i tetti delle case. Il Centro nazionale di idrometeorologia del Paese ha spiegato che la velocità del vento era compresa tra 103 e 117 km/h. Un fenomeno atmosferico di queste dimensioni in Vietnam non si vedeva da almeno 20 anni. Le province del centro del Paese, a cui appartiene la già citata Da Nang, sono le più esposte: Quang Ngai, in cui è attiva la più importante raffineria del Vietnam, e Quang Nam, dove si trova Hoi An, la famosa città delle lanterne, patrimomio dell'Unesco.
Le misure adottate per contrastare la furia del tifone
Hanoi ha già annunciato le misure preventive: coprifuoco, chiusura degli aeroporti, evacuazioni in massa di circa 800mila persone in vista del disastro delle prossime ore. Il primo Ministro Pham Minh Chinh ha chiesto un'accelerazione delle operazioni di messa in sicurezza, in cui sono coinvolti circa 270mila militari.
Nelle Filippine diverse vittime
Noru ha già sferzato le Filippine che sono state travolte dagli allagamenti e colpite dall’effetto domino della tempesta: interruzioni di corrente, alberi caduti, inondazioni. Nei giorni scorsi il tifone ha fatto almeno 8 morti, nonostante le autorità fossero riuscite a evacuare circa 46mila persone all'interno di strutture organizzate.