Il tycoon, nel comizio in Pennsylvania per i suoi candidati alle elezioni di Midterm, promette: "Metteremo fine alla carriera politica di Nancy Pelosi e di Joe Biden”. Critiche pesanti anche all’Fbi: “È diventato un mostro feroce controllato alla sinistra democratica e dai media"
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Joe Biden è "un nemico dello Stato", "il discorso che ha fatto a Philadelphia era pieno di odio e di rabbia", "è stato il discorso più divisivo fatto da un presidente, che ha denigrato 70 milioni di elettori”. Donald Trump ha esordito così nel comizio in Pennsylvania per i suoi candidati a Midterm, il primo dopo il sequestro di documenti classificati nella sua residenza di Mar-a-Lago, "Metteremo fine alla carriera politica di Nancy Pelosi e di Joe Biden", ha promesso.
L’attacco di Trump all’Fbi
Il tycoon ha rivolto critiche pesanti anche all’Fbi: "È diventato un mostro feroce controllato alla sinistra democratica e dai media ma io non resterò in silenzio. È la stessa Fbi ha non ha perseguito Hillary Clinton per l’email-gate", ha incalzato riferendosi al server privato usato dall'allora segretaria di Stato e alle migliaia di email da lei cancellate”. Nel suo attacco al Bureau e al dipartimento di Giustizia per la perquisizione nella sua villa ha aggiunto: "Hanno pubblicato foto facendo intendere che quei documenti li avessi sparpagliati io sul pavimento. Sono persone veramente disoneste", ha proseguito riferendosi, senza nominarlo, all'Fbi e alla foto che ha presentato in tribunale, raffigurante una serie di documenti “segreti” messi su un tappeto durante la perquisizione nella sua residenza di di Mar-a-Lago.
Trump: pericolo per democrazia è sinistra, non movimento Maga
"Joe Biden pensa che Make America Great Again sia un male per il Paese. Lui chiede di fermare il movimento Maga perché è una minaccia. In realtà è una cosa grande per il nostro Paese”, ha proseguito Trump. "Il pericolo per la democrazia viene dalla sinistra radicale, non dalla destra. A novembre ci riprenderemo il Paese", ha assicurato davanti ad una folla esultante. Poi ha raccontato che "volevano mandare in prigione mio figlio Donald Jr., un bravo ragazzo, accusandolo di cose che si erano inventate, tirando fuori una storia totalmente inventata, una bufala, in cui dicevano Russia, Russia, Russia”. Secondo il tycoon c’è stata una "politicizzazione" dell'inchiesta sul Russiagate, a suo avviso alimentata dai democratici.
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Trump loda Putin e Xi Jinping
Trump ha parlato a Wilkes-Barre, in Pennsylvania, a pochi giorni e poco distante dal luogo dove Biden aveva accusato il movimento trumpiano Maga, acronimo per Make America Great Again, di rappresentare una "minaccia per la democrazia”. Pur senza dirlo chiaramente, l'ex presidente è pronto a ricandidarsi per la Casa Bianca nel 2024, ma probabilmente annuncerà la sua corsa soltanto dopo il risultato delle elezioni di novembre, quando si aspetta una "storica vittoria dei repubblicani”. Il solo dire ai sostenitori "abbiamo preso dieci milioni di voti più di Obama, lo rifaremo", ha scatenato l'entusiasmo dei circa tredicimila supporter presenti al comizio. Dopo aver invocato la "pena di morte per i trafficanti di droga” e difeso la polizia, Trump ha lodato il presidente russo Vladimir Putin, definito "intelligente", e il leader cinese Xi Jinping, chiamato "The King", il re, perché "bravo a fare un decreto che lo proclamasse presidente a vita". Il tycoon ha ricordato di quando avvertì Angela Merkel di non firmare accordi con la Russia sul gasdotto Nord Stream. "Angela - ha spiegato - mi chiese perché lo pensassi, e io le dissi: perché finirai per dipendere dal gas russo. E adesso ne vediamo le conseguenze". Il tycoon ha ricordato che se ci fosse stato ancora lui alla Casa Bianca, "la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina". Trump ha ha parlato quasi due ore, tenendo sempre alto l'entusiasmo della sua base. A conferma che, a prescindere dai suoi messaggi, lo zoccolo duro degli elettori conservatori è dalla sua parte.