Le manovre arrivano proprio quando la Corea del Nord ha intensificato le sue minacce nucleari. Washington ha stanziato circa 28.500 soldati per proteggere Seul da Kim Jong-un
E’ iniziata una delle più grandi esercitazioni militari congiunte dal 2018 tra Stati Uniti e Corea del Sud. Un piano studiato a fronte della crescente minaccia nucleare della Corea del Nord. A causa della pandemia Covid-19 c’era stato un ridimensionamento, adesso le esercitazioni, chiamate Ulchi Freedom Shield, segnano la ripresa dell'addestramento su larga scala tra le forze statunitensi e sudcoreane e anche una battuta d'arresto diplomatica nei confronti di Pyongyang. I due alleati hanno concordato di "espandere la portata e la scala delle esercitazioni e degli addestramenti militari congiunti" a seguito del crescente numero di test missilistici della Corea del Nord. Secondo gli analisti, la Corea del Nord potrebbe usare le esercitazioni come pretesto per condurre altri test nucleari. Pyongyang ha continuato a condurre test quest'anno nonostante le sanzioni, compreso il test di un missile balistico intercontinentale a lungo raggio per la prima volta dal 2017
La trattativa fallita
La scorsa settimana la Corea del Nord aveva respinto con forza e sdegno la proposta sudcoreana di aiuti economici a fronte dell'abbandono delle sue ambizioni nucleari. Kim Yo-jong, la potente sorella del leader Kim Jong-un, aveva definito l'offerta "l'apice dell'assurdità" e aveva escluso la possibilità di colloqui faccia a faccia tra i leader dei due Paesi. In un commento sul Rodong Sinmun, la voce del Partito dei Lavoratori, Kim Yo-jong aveva affermato che il suo Paese non aveva intenzione di rinunciare alle sue armi in cambio di aiuti economici: "Nessuno baratta il proprio destino con la torta di mais", aveva tuonato Kim. All'inizio del mese, Pyongyang, infatti aveva minacciato ritorsioni "mortali" contro la Corea del Sud, che l'aveva incolpato di una recente ondata di Covid-19 sul suo territorio.