Taiwan, verso negoziati con Usa per accordo commerciale. Cina: "Ci opponiamo con forza"

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Taipei e Washington hanno raggiunto "il consenso sul mandato negoziale" su 11 temi fra cui clima, agricoltura e commercio digitale, ma non si tratta di un accordo bilaterale di libero scambio come sperava l’isola. Il primo round di trattative è previsto all'inizio dell’autunno. Ira di Pechino che assicura che adotterà "tutte le misure necessarie per salvaguardare con decisione sovranità, sicurezza e interessi di sviluppo"

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Dopo la visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi a Taipei, un nuovo annuncio alimenta le tensioni tra Washington e Pechino. Taiwan e Stati Uniti hanno infatti raggiunto "il consenso sul mandato negoziale" su 11 aree - tra cui clima, agricoltura e commercio digitale - con l'obiettivo di lavorare alla definizione di un accordo nell'ambito dell"'Iniziativa Usa-Taiwan sul commercio del XXI Secolo" annunciata lo scorso giugno, pochi giorni dopo l'”Iniziativa economica per l'Indo-Pacifico” che escludeva Taipei. Il primo round di trattative commerciali è in calendario all'inizio dell’autunno, riporta l'agenzia Bloomberg citando l'ufficio del rappresentante per il Commercio americano. Pechino, ha detto la portavoce del ministero del Commercio Shu Jueting, si oppone con forza e ha assicurato che adotterà "tutte le misure necessarie per salvaguardare con decisione sovranità, sicurezza e interessi di sviluppo".

Non sarà un accordo di libero scambio

I negoziati approfondiranno le relazioni commerciali e di investimento bilaterali, promuoveranno le priorità commerciali reciproche basate su valori condivisi, nonché l'innovazione e la crescita economica inclusiva per i lavoratori e le imprese a Taiwan e negli Usa, ha riferito una nota dell'Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti (Ustr). Tuttavia l'iniziativa non soddisfa appieno le speranze di Taiwan su un accordo bilaterale di libero scambio, anche se i colloqui sono visti come importanti per mantenere aperte le comunicazioni e sperare di poter negoziare un tale accordo in futuro. Taiwan è il nono partner commerciale degli Stati Uniti, secondo i dati dell'Ufficio di rappresentanza commerciale degli Stati Uniti per il 2020 ed è uno dei maggiori fornitori mondiali di semiconduttori e altri componenti hi-tech.

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Intanto Taiwan ha mobilitato i suoi nuovi jet da combattimento più avanzati, gli F-16V, in una prova di forza effettuata con un ciclo di esercitazioni notturne dopo le maxi manovre della Cina intorno all'isola, messe in atto in risposta alla visita a Taipei di Nancy Pelosi. Il ministero della Difesa ha riferito che le operazioni puntavano a simulare un assetto strategico contro un'invasione della Cina, mentre gli F-16V schierati erano dotati di missili anti-nave Harpoon di fabbricazione Usa per testare la "prontezza al combattimento". Le manovre hanno coinvolto una base aerea nella contea orientale di Hualien, in una rara dimostrazione notturna sulla scia delle attività militari senza precedenti tenute dall'Esercito popolare di liberazione (Pla) con la mobilitazione di aeronautica, marina e unità speciali tra razzi e missili balistici. I sei F-16V usati sono decollati per missioni notturne di ricognizione e addestramento, di cui due armati di missili. "Di fronte alla minaccia delle recenti esercitazioni militari delle forze comuniste cinesi, siamo rimasti vigili e impegnati a garantire la sicurezza nazionale", ha affermato l'aeronautica militare in una nota. Il portavoce del ministero della Difesa, Sun Li-fang, ha affermato che mentre Taipei ha condannato le azioni della Cina degli ultimi giorni, la situazione è stata una buona occasione per le forze armate di Taiwan di affinare le proprie capacità di difesa e di attacco. "Coglieremo l'opportunità per testare l'addestramento che facciamo normalmente, aumentando la nostra efficacia in combattimento", ha affermato Sun Li-fang, per il quale "le forze della Repubblica di Cina sono fiduciose, capaci e determinate a difendere la sicurezza nazionale".

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