Taiwan, Cina annuncia sanzioni contro separatisti di Taipei

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La misura dopo la visita nell'isola della delegazione del Congresso Usa guidata dal senatore democratico Ed Markey, avvenuta appena 12 giorni dopo quella della speaker della Camera Nancy Pelosi

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Pechino ha deciso di sanzionare altri sette "irriducibili separatisti" di Taipei dopo la visita nell'isola della delegazione del Congresso Usa guidata dal senatore democratico Ed Markey, avvenuta appena 12 giorni dopo quella della speaker della Camera Nancy Pelosi. Lo ha riferito l'agenzia ufficiale Xinhua, secondo cui l'Ufficio per gli Affari di Taiwan del Comitato centrale del Partito comunista ha adottato la mossa al fine di "salvaguardare lo sviluppo pacifico delle relazioni attraverso lo Stretto di Taiwan e gli interessi immediati delle persone su entrambi i lati dello Stretto", punendo con determinazione "gli elementi irriducibili dell'indipendenza di Taiwan". Tra le sette personalità colpite figurano Hsiao Bi-khim (ambasciatrice de facto a Washington) e politici come Koo Li-hsiung (Partito democratico progressista) e il vicepresidente del parlamento, Tsai Chi-chang: a carico loro e dei loro familiari è vietato l'ingresso in Cina, Hong Kong e Macao. In più, alle istituzioni a loro affiliate è tra l'altro negata ogni cooperazione con organizzazioni e individui sulla terraferma. I sette si aggiungono alle tre personalità dell'isola colpite a novembre 2021, tra cui il premier Su Tseng-chang , il presidente del parlamento You Si-kun e il ministro degli Esteri Joseph Wu su cui pense una "responsabilità penale a vita". La Cina, infine, "non tollererà mai alcun tipo di attività per dividere il Paese" e non permetterà mai ad alcuna forza esterna di interferire nella sua riunificazione". 

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