
Tensioni militari tra Cina e Taiwan, cosa potrebbe succedere? Gli scenari
Le operazioni dell'Esercito popolare di liberazione cinese lanciate nei pressi di Taipei, in risposta alla visita della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi sull'isola, fanno temere che possa scoppiare un nuovo conflitto armato. Se così fosse, Pechino potrebbe contare su un arsenale militare più fornito di quello taiwanese. Ci sono però alcune variabili, come l'eventuale appoggio di Giappone e Australia a Taipei

Dopo giorni di alta tensione, la Cina ha dato il via a una serie di "manovre militari e d'addestramento su vasta scala" che sconfinano nelle acque territoriali e interne di Taiwan. Una chiara in risposta alla "provocazione" lanciata dalla visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi a Taipei
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Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale cinese Xinhua, le esercitazioni dell’Esercito popolare di liberazione cinese (Pla) si dovrebbero concludere domenica 7 agosto. Includono lanci di colpi di artiglieria, missili in diverse aree marittime off-limits, attacchi sulla terraferma e attività di controllo dello spazio aereo
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Il Ministero della Difesa di Taiwan, citato dall’agenzia Central News Agency, ha parlato del lancio di 11 missili balistici Dongfeng nelle acque che circondano Taiwan. L’agenzia Afp riporta di aver visto alcuni proiettili sparati dall’esercito di Pechino in direzione dello Stretto di Taiwan (in foto, le immagini delle esercitazioni cinesi proiettate su maxischermi a Pechino)
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Si torna così a parlare della possibilità che tra Taipei e Pechino la tensione si scaldi al punto di dare il via a una guerra. Il Ministero della Difesa taiwanese ha fatto sapere in una nota che le forze armate dell’isola "monitorano ciò che ci circonda in risposta alle attività irrazionali" della Repubblica popolare cinese "con l'obiettivo di cambiare lo status quo e di destabilizzare la sicurezza della regione"
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"Non cerchiamo l'escalation ma non ci fermiamo quando si tratta della nostra sicurezza e sovranità. Sosterremo il principio di prepararsi alla guerra senza cercare la guerra e con l'atteggiamento di non intensificare i conflitti e non causare controversie”, continua la nota ministeriale
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La possibilità di un conflitto spaventa ma secondo alcuni esperti non è così probabile. Intervistato da Repubblica, il generale statunitense a riposo Ben Hodges - oggi analista del Center for european policy analysis – definisce "possibile, ma improbabile” l’eventualità di un conflitto armato vero e proprio. Per Hodges le esercitazioni cinesi sarebbero più che altro a scopo propagandistico, “a beneficio interno”

Secondo Hodges, il presidente Xi Jinping punta a ottenere un terzo mandato a ottobre e starebbe così mostrando “forza a casa sua”. La situazione, in ogni caso, non è facile. Ci si chiede se Taipei, attaccata da Pechino, potrebbe difendersi adeguatamente (in foto, il quarto volume di 'The Governance of China", libro di Xi Jinping)

L’esercito taiwanese ha fatto sapere di aver "colto immediatamente le dinamiche di lancio, attivato i relativi sistemi di Difesa e rafforzato la prontezza al combattimento". La città di Taipei ha intanto incoraggiato i residenti a scaricare una app per localizzare le posizioni degli oltre 5mila rifugi antiaerei della capitale (in foto, Taipei)

Il portavoce dell'Ufficio municipale per l'amministrazione degli edifici, Cheng Ta-chuan, ha parlato di 5.771 rifugi antiaerei in città, capaci di ospitare 12,87 milioni di persone, più di cinque volte la popolazione della stessa Taipei. In caso di esercitazione aerea o scoppio di guerra, i bunker sarebbero aperti al pubblico su direttiva del Ministero della Difesa nazionale, ha aggiunto Cheng (in foto, Taipei)

Militarmente la Cina partirebbe in vantaggio rispetto alla più piccola Taiwan. Per fare un esempio, come riporta la Bbc su dati dell'International Institute for Strategic Studies, Pechino può contare su 965mila forze armate a terra e 260mila per la flotta marina. I numeri di Taipei, negli stessi settori, scendono a 94mila e 40mila. Tuttavia, ricorda sempre Hodges su Repubblica, un conflitto tra i due Paesi rischierebbe di destabilizzare tutta l'area geografica, provocando potenzialmente gli interventi di Australia e Giappone in sostegno a Taiwan

Il clima si è già fatto più teso anche tra Cina e Giappone. Nell'ambito delle operazioni militari lanciate nei pressi di Taiwan, cinque missili balistici di Pechino sono caduti nella zona economica esclusiva del Giappone, ha riferito il ministro della Difesa Nobuo Kishi (in foto). "Questa è una questione grave che riguarda la sicurezza nazionale del nostro Paese e la sicurezza delle persone", ha affermato Kishi. Il governo giapponese ha anche presentato una protesta diplomatica al governo cinese

Quattro di questi cinque missili, ha fatto sapere il Ministero della Difesa di Tokyo - fornendo anche mappe e coordinate di traiettoria - "si ritiene che abbiano sorvolato l'isola principale di Taiwan". L'avvenimento è stato confermato anche dal Ministero della Difesa di Taipei. Il ministro degli Esteri giapponese, Yoshimasa Hayashi (in foto), ha intanto chiesto alla Cina di "fermare immediatamente" le esercitazioni militari intorno a Taiwan