La speaker della Camera americana nella sua storica visita a Taipei dice: "Non abbandoneremo il nostro impegno verso l’isola”. La presidente Tsai: “Taiwan non si tirerà indietro per le minacce militari”. Ma la tensione è altissima: il ministero della Difesa di Taipei ha denunciato un'incursione di 27 caccia cinesi nella zona di difesa aerea. Washington: “Non vogliamo crisi con Pechino, ma siamo pronti”
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"Veniamo in amicizia a Taiwan, veniamo in pace nella regione”. La presidente della Camera americana Nancy Pelosi ha esordito così parlando nel primo incontro della sua visita a Taipei (durata appena 20 ore e già conclusa) che ha scatenato la durissima reazione della Cina (LE POSSIBILI CONSEGUENZE). Al Legislative Yuan, il parlamento dell'isola, Pelosi è stata ricevuta dal vicepresidente Tsai Chi-Chang, che ha ringraziato per l'accoglienza rimarcando l'importanza dei legami tra Washington e Taipei, anche alla luce del CHIPS Act, che offrirà sussidi per oltre 52 miliardi di dollari per la produzione di chip. L'ultima visita di uno speaker del Congresso Usa al parlamento di Taipei risaliva al 1960. La tensione con la Cina intanto è altissima: il ministero della Difesa di Taipei ha denunciato un'incursione di 27 caccia cinesi nella zona di difesa aerea. Washington: “Non vogliamo crisi con Pechino, ma siamo pronti”.
Pelosi a Tsai: non rinunceremo ad impegno verso Taiwan
Pelosi ha poi incontrato la presidente Tsai Ing-wen, dopo aver ricevuto un'onorificenza per gli sforzi profusi nella collaborazione tra Washington e Taipei. Gli Stati Uniti "non abbandoneranno il proprio impegno nei confronti di Taiwan”, ha assicurato la speaker della Camera Usa. Tsai, da parte sua, ha detto di ritenere Pelosi "una autentica amica" di Taiwan, rimarcando che l'isola "è un partner affidabile degli Usa" e che "nessuna minaccia militare ci potrebbe far arretrare". Tsai ha ringraziato Pelosi per il suo sostegno ai valori democratici e ha affermato di essere impegnata a lavorare con gli Stati Uniti sulla sicurezza nello Stretto di Taiwan e nella più ampia regione Indo-Pacifica. Pelosi, da parte sua, ha assicurato il supporto bipartisan del Congresso alla causa di Taiwan.
Pelosi conclude visita e parte verso Seul
Pelosi ha quindi completato la sua visita a Taiwan, durata circa 20 ore. La speaker e la delegazione del Congresso si sono diretti verso l'aeroporto di Songsan di Taipei. La partenza è avvenuta intorno alle 18 locali (le 12 in Italia) verso la nuova tappa del suo tour asiatico, Seul, in Corea del Sud.
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Tsai: Taiwan non si tirerà indietro per le minacce militari
Taiwan non cederà di fronte alle minacce militari: la presidente Tsai Ing-wen ha assicurato che l'isola "non si tirerà indietro" nel mezzo della furia della Cina per la visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi, che ha annunciato uno straordinario numero si esercitazioni militari aeree, navali e di tiro ad assediare l'isola. "Di fronte alle minacce militari deliberatamente accresciute, Taiwan non si tirerà indietro. Continueremo a mantenere la linea di difesa della democrazia", ha assicurato Tsai, parlando con accanto la speaker americana in merito alla prova muscolare decisa da Pechino.
Usa: “Non vogliamo una crisi con la Cina ma siamo pronti”
La tensione, intanto, resta altissima: il ministero della Difesa di Taiwan ha denunciato un'incursione di 27 caccia cinesi nella zona di difesa aerea, nel giorno della partenza della presidente della Camera Nancy Pelosi. "27 aerei dell'Esercito di liberazione popolare sono entrati nell'area circostante la Repubblica di Cina il 3 agosto 2022", ha chiarito il ministero in un tweet. I caccia segnalati sono sei J-11, cinque J-16 e ben sedici Su-30. Il G7 è intervenuto, sottolineando che “non ci sono giustificazioni" per le "aggressive" esercitazioni militari della Cina nello Stretto di Taiwan. E da Washington la risposta è stata ancora più netta: "Gli Stati Uniti non cercano e non vogliono una crisi con la Cina, ma siamo pronti a gestire qualsiasi cosa Pechino decida di fare”, ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre.
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Visita storica
La visita a Taiwan ha reso la Pelosi la personalità istituzionale Usa di più alto livello a recarsi nell'isola negli ultimi 25 anni, pur avendo causato le ire della Cina che ha definito la mossa una violazione della politica della Unica Cina e una "interferenza inaccettabile" negli affari interni della Cina. Tsai, nel suo intervento, ha anche promesso di approfondire la cooperazione economica e la resilienza della catena di approvvigionamento con gli Stati Uniti, poco dopo aver consegnato alla sua illustre ospite, che non ha nascosto la sua sorpresa e il suo apprezzamento, l'Ordine delle nubi propizie con lo speciale Gran Cordone, una onorificenza che viene normalmente data ai cittadini taiwanesi per i servizi alla società, ma che può anche essere assegnata agli "stranieri per la promozione delle relazioni diplomatiche". "Siamo veramente grati per aver fatto questa visita a Taiwan e per mostrare il fermo sostegno del Congresso degli Stati Uniti a Taiwan", ha aggiunto Tsai.
Cina: stop all'export di sabbia naturale verso Taiwan
Intanto la Cina ha sospeso l'export di sabbia naturale verso Taiwan, assestando un duro colpo nell'immediato alla strategica produzione dell'isola di semiconduttori. La mossa, ulteriore ritorsione per la visita di Pelosi a Taiwan, è stata annunciata con una nota del Ministero del Commercio, secondo cui la decisione è stata presa "in linea con le rilevanti leggi e regolamenti”. Introdotto anche un nuovo stop all'import da Taiwan che prende di mira altri tipi di agrumi e pesce. Nel mentre il Ministero della Difesa di Taiwan ha condannato le esercitazioni militari su vasta scala intorno all'isola annunciate da Pechino come ritorsione, perchè in violazione delle regole Onu, come la violazione delle acque territoriali. "Alcune delle aree tracciate dalle manovre finiscono nelle acque territoriali di Taiwan", ha osservato il portavoce del ministero Sun Li-fang in una conferenza stampa, osservando che "questa è una mossa irrazionale per sfidare l'ordine internazionale". Le forze armate taiwanesi "difenderanno la sicurezza nazionale", ha aggiunto Sun.
Pechino: chi offende la Cina verrà 'punito'
Gli Stati Uniti, con la visita della speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan, "violano la sovranità" della Cina e coloro che offendono Pechino verranno "puniti", ha detto oggi il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi. "È una vera e propria farsa. Gli Stati Uniti stanno violando la sovranità della Cina con il pretesto della cosiddetta 'democrazia'. Le contromisure "specifiche della Cina contro la visita di Pelosi nella regione di Taiwan saranno risolute, energiche ed efficaci": lo ha assicurato la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, aggiungendo che le autorità competenti di Stati Uniti e a Taiwan "se ne accorgeranno costantemente". Parlando nel briefing quotidiano, Hua ha assicurato che "la Cina farà quello che dice" contro un atto ritenuto una "grave violazione" della propria sovranità.