La comunicazione è arrivata dal direttore operativo della compagnia, Colin Hughes. I motivi sono legati alla carenza di personale che l’azienda australiana sta vivendo dopo il periodo di lockdown e che ha creato numerosi disagi ai passeggeri
Sono almeno 100 i manager a cui Qantas, compagnia di bandiera dell'Australia, ha chiesto di svolgere ruoli aeroportuali in prima linea, come quello di addetti ai bagagli, visti i problemi post-lockdown che affliggono l’azienda e con l’obiettivo di contrastare la crisi di manodopera. E cercando di evitare, così come ha spiegato un articolo del “The Guardian”, il caos che ha causato numerosi voli cancellati sin dall'inizio dell'estate.
Le mansioni richieste
La comunicazione ai dirigenti è arrivata, attraverso una mail interna, inviata dal direttore operativo della compagnia, Colin Hughes. La comunicazione, secondo quanto emerso, prevede che i manager, su base volontaria, possano operare in emergenza e negli aeroporti di Sydney e Melbourne, per un periodo di tre mesi a partire da agosto, in mansioni legate al carico e allo scarico dei bagagli oltre che alla guida di veicoli adibiti al trasporto delle valigie. Il tutto dopo che almeno 1.600 addetti ai bagagli erano stati licenziati durante il periodo di lockdown.
I recenti disagi della compagnia aerea
La compagnia aerea australiana, di recente, si è scusata con i propri passeggeri dopo una serie di lamentele legate a voli in ritardo e cancellati, lunghe code in aeroporto e bagagli smarriti. E, con questa decisione, spera di risolvere i problemi più gravi, anche programmando meno voli nel prossimo mese. L'amministratore delegato della compagnia aerea, Andrew David, ha riconosciuto le difficoltà che Qantas ha vissuto nel periodo successivo al lockdown. E un portavoce dell’azienda, ha affermato che, in questo senso, la compagnia aerea si sta impegnando a migliorare i propri servizi: “Siamo stati sinceri sul fatto che le nostre prestazioni operative non abbiano soddisfatto le aspettative dei nostri clienti o gli standard che ci aspettiamo da noi stessi e che abbiamo fatto di tutto per migliorare le nostre prestazioni”, ha detto. “Tenteremo di ripetere ciò che abbiamo fatto in passato durante i periodi di maggior traffico, come quando a partire da Pasqua, circa 200 dipendenti della sede centrale hanno dato una mano nei vari aeroporti”.