
L'accordo firmato da Mosca e Kiev rappresenta motivo di sollievo per tutti quei Paesi dipendenti dalla cruciale materia prima e già in forte sofferenza per le mancate consegne. Obiettivo: ritornare alle quantità di esportazioni antecedenti al conflitto, ovvero 5 milioni di tonnellate al mese

L'accordo firmato da Russia e Ucraina sul grano bloccato nei porti rappresenta motivo di sollievo per tutti quei Paesi fortemente dipendenti dalla cruciale materia prima e già in forte sofferenza per le mancate consegne, in particolare per il prezzo del pane alle stelle
GUARDA IL VIDEO: Zelensky: oggi o domani partirà prima nave con grano ucraino
Anche se ci sono ancora “dettagli cruciali" de definire, l'obiettivo dichiarato è quello di ritornare alle quantità di esportazioni antecedenti al conflitto, ovvero 5 milioni di tonnellate al mese
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo
In testa alla classifica dei Paesi che attingono al granaio ucraino, c'è l'Egitto, che ne compra 3,62 milioni di tonnellate l'anno, mentre il secondo posto va all'Indonesia, con 3,22 milioni di tonnellate annue
Guerra in Ucraina, il legno aumenta del 230%
Altrettanto dipendenti dalle importazioni del grano dall'Ucraina sono il Bangladesh, con 2,3 milioni di tonnellate, la Turchia a quota 1,19 mentre lo Yemen ne compra 1,06 mln e le Filippine 1,02

Per un'ampia fascia di Stati nord-africani, il cereale ucraino è altrettanto vitale, tra cui Marocco (0,88 mln), Tunisia (0,76) e Libia (0,76)

Al di là delle quantità assolute del grano ucraino esportato, va tenuto conto delle percentuali che questo rappresenta nell'acquisto totale della materia prima proveniente da altri Paesi

In termini di percentuale di grano ucraino, la classifica cambia in modo significativo. Secondo fonti dell'Organizzazione Onu per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), la Moldavia è in assoluto il Paese più dipendente, con il 91,8% dei suoi rifornimenti in provenienza da Kiev

Alla Moldavia fanno seguito il Libano (81,2%). Al terzo posto c'è il Qatar, con il 64%, seguito da Tunisia (49,3%), Libia (48,3%), Pakistan (47,9%), Indonesia (28,7%), Malesia (26,2%), Egitto (25,6%) e Bangladesh (25,2%)

Infine, secondo fonti Unctad/Statista, anche la Somalia acquista il 60% del grano importato dall'Ucraina, il Laos il 25% circa, il Senegal il 17%, la Repubblica democratica del Congo il 15% mentre Sudan e Tanzania ne comprano una percentuale minima, attorno al 5%

Una fonte ad Ankara, citata dalla Tass, avrebbe confermato che le tre navi cariche di grano potrebbero salpare oggi una a una dal porto ucraino di Chernomorsk, una città portuale ucraina alle porte di Odessa, ma il loro percorso non è stato rivelato