Aborto, Google cancellerà localizzazione utenti nelle cliniche

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Lo ha annunciato il vicepresidente del gruppo californiano sollecitato dai gruppi per i diritti umani. La decisione arriva a una settimana di distanza dalla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha annullato il diritto federale all'interruzione volontaria della gravidanza

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Google ha annunciato che cancellerà la cronologia della localizzazione quando un utente visiterà una clinica per l'aborto, un rifugio contro la violenza domestica o altri posti 'sensibili'. La società di Mountain View risponde così, per la prima volta, all'appello ai giganti del web di limitare la quantità di informazioni che raccolgono e che potrebbero essere usate dalle autorità in Stati che puniscono l'interruzione di gravidanza, dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha cancellato la storica sentenza 'Roe v. Wade' annullando il diritto federale all'interruzione volontaria della gravidanza.

Cronologia di localizzazione

"Se i nostri sistemi identificano che una persona ha visitato una struttura (sensibile), rimuoviamo quelle voci dalla cronologia di localizzazione poco dopo la visita", ha dichiarato in un comunicato Jen Fitzpatrick, vicepresidente del gruppo californiano. "Teniamo conto delle aspettative di privacy e sicurezza delle persone che utilizzano i nostri prodotti e le avvertiamo quando accogliamo le richieste del governo, a meno che non siano in gioco vite umane", ha aggiunto. I politici democratici e i gruppi per i diritti umani temono che le informazioni personali delle donne che hanno abortito o delle persone che le hanno aiutate possano essere usate contro di loro dai procuratori degli Stati conservatori che hanno vietato l'aborto. Da qui la richiesta ai giganti del web.

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Le strutture sensibili

Tra le strutture sensibili interessate dalla sentenza della Corte Suprema, Google annovera i centri di accoglienza per la violenza domestica, le cliniche per la perdita di peso e i centri di disintossicazione. Alcune leggi approvate anche prima di venerdì, come quella del Texas di settembre, incoraggiano i privati cittadini a citare in giudizio le donne sospettate di aver abortito o le persone che le hanno aiutate. Le tecnologie di Google rischiano così di diventare "strumenti per gli estremisti che vogliono sopprimere le persone che cercano assistenza sanitaria riproduttiva", hanno scritto 42 funzionari eletti in una lettera aperta al capo di Google Sundar Pichai a fine maggio. "Perché Google conserva informazioni sulla posizione geografica di centinaia di milioni di utenti di smartphone, che condivide regolarmente con le agenzie governative", hanno precisato. 

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