
Biden: "Decisione su aborto devastante e dolorosa". Proteste da New Jersey a California
Dopo la decisione della Corte Suprema di abolire la sentenza Roe v. Wade del 1973, il presidente americano assicura: "Difenderemo i diritti delle donne americane". Previste manifestazioni negli Stati Uniti per tutto il weekend

Dopo le proteste in varie città americane, nella notte, contro la decisione della Corte Suprema di abolire la sentenza sul diritto all'aborto, nuove manifestazioni sono previste negli Usa per tutto il weekend. Intanto il presidente Joe Biden ha definito la scelta "devastante e dolorosa"
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"La decisione presa ieri dalla Corte Suprema è devastante e dolorosa. Difenderemo i diritti delle donne americane", ha detto Biden firmando la legge per una stretta sulle armi
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"Una decisione scioccante, terribile", ha detto ancora il presidente Usa che ha poi firmato la legge bipartisan per una stretta sulle armi prima di partire per Germania e Spagna dove parteciperà ai vertici del G7 e della Nato. Con lui nella Roosevelt Room anche la first Lady Jill Biden
Usa, Corte Suprema abolisce diritto all'aborto: cosa cambia
Intanto, durante la notte la polizia di Phoenix, Arizona, ha usato gas lacrimogeni per disperdere una protesta pro aborto. Secondo gli agenti i manifestanti avevano "ripetutamente preso a pugni la porta di vetro dell'ingresso del Senato". Nuove manifestazioni sono previste per il weekend in tutti gli Stati Uniti, in piccole e grandi città dal New Jersey, New York, e Pennsylvania fino al Wisconsin, l'Illinois, Texas, New Mexico e California. (Nella foto: le proteste ad Atalanta del 24 giugno)
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Paura durante una manifestazione pro aborto a Cedar Rapids, Iowa, quando un pick-up si è lanciato contro la folla, secondo quanto riporta il Daily Mail. Una donna è stata ricoverata in ospedale. I video postati sui social media mostrano la macchina che procede contro i manifestanti, soprattutto donne, tra le urla terrorizzate di chi stava partecipando alle dimostrazioni. (Nella foto: proteste a Washington)

Tanti i cartelloni mostrati da chi protesta nelle città americane. A Washington, nella manifestazione del 24 giugno, una persona si è vestita da personaggio della serie Tv "Il racconto dell'ancella", mostrando la scritta "Questa non è finzione". (Nella foto: la protesta a Washington del 24 giugno)

Contro la decisione della Corte Suprema si è schierato anche il mondo dello sport. "Siamo in una democrazia in cui le armi hanno più diritti delle donne?", ci si chiede in una dichiarazione della Lega professionistica di basket femminile (Wnba), sottolineando che la sentenza segue a ruota quella che protegge il diritto di portare un'arma in pubblico

L'icona del calcio Usa, Megan Rapinoe, ha detto la sua nella conferenza stampa in vista dell'amichevole contro la Colombia. "È difficile esprimere a parole quanto sia triste - ha detto Rapinoe -. Non riesco proprio a sottovalutare quanto sia triste e crudele. Il punto è la crudeltà, perché questo non è pro-vita, in alcun modo. Aggraverà completamente così tante delle disuguaglianze esistenti che abbiamo nel nostro Paese"

La leggenda del tennis statunitense Billie Jean King ha affermato che la sentenza "non porrà fine all'aborto ma solo ad un accesso sicuro e legale a questa procedura medica". Anche diverse star dello sport maschile si sono espresse contro la decisione. LeBron James ha dichiarato su Twitter che la decisione riguarda "solo potere e controllo". Anche il portiere dei Seattle Sounders Stefan Frei ha contestato le due sentenze: "Il nostro Paese si sta attivamente muovendo nella direzione sbagliata", ha scritto su Twitter

"Marce ogni giorno", era stata la promessa delle organizzazioni che difendono i diritti riproduttivi delle donne - Planned Parenthood, Bans Off Our Bodies e Women's March - e finora così è stato. Per il secondo giorno consecutivo centinaia di migliaia di persone sono scese per le strade delle principali città americane e hanno dichiarato guerra alla sentenza della Corte. Davanti al massimo tribunale a Washington l'afflusso di gente non si è fermato per 48 ore

Dopo una breve apparizione dei pro-life, la piazza a pochi passi da Capitol Hill è quasi interamente occupata da attivisti per l'aborto venuti da tutto il Paese, giornalisti e turisti ignari del terremoto che sta sconvolgendo gli Stati Uniti. Il principale ponte della capitale americana, Frederick Douglass Memorial Bridge, è stato chiuso per diverse ore dopo che un attivista, Guido Reichstadter, si era arrampicato e aveva srotolato un striscione verde, il colore simbolo del diritto all'aborto

A New York è prevista un'altra grande manifestazione alla quale ha annunciato la sua partecipazione la stella dell'ala più a sinistra dei democratici, Alexandria Ocasio-Cortez. Subito dopo la sentenza la deputata era andata davanti alla Corte Suprema invitando gli americani a scendere nelle strade e accusando i giudici di aver compiuto "un'ingiustizia"

Cortei anche a Los Angeles, Seattle, Austin, Miami, Atlanta e in tante altre città