Oggi al vertice della Nato vicino a Madrid i leader adotteranno una decisione storica: Finlandia e Svezia saranno invitate a diventare membri dell'Organizzazione
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Al vertice della Nato in corso a Madrid i leader approveranno un importante rafforzamento delle proprie difese. "Intendiamo aumentare il numero dei membri delle forze di intervento rapido da 40 mila 300 mila soldati", ha affermato alla vigilia del summit il segretario generale Jens Stoltenberg. Il segretario ha anche precisato che i leader della Nato nel corso del vertice inviteranno ufficialmente anche Svezia e Finlandia: "Con il loro ingresso - ha aggiunto - tutto il quadro dello scacchiere baltico-scandinavo verrà rafforzato". Questo passaggio darà il via al processo di ratificazione dei nuovi candidati da parte di tutti gli alleati. (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)
Stoltenberg: "Politica delle porte aperte è un successo"
Ieri è stata una "giornata costruttiva", come l'ha definita lo stesso Stoltenberg. La Turchia, ha annunciato il segretario generale, ha trovato un accordo con Svezia e Finlandia che apre all'ingresso dei due Paesi nordici nella Nato: una decisione "storica". Oggi quindi, ha dichiarato Stoltenberg prima dell'inizio del summit di Madrid, i leader dell'Alleanza atlantica "adotteranno una decisione storica, invitando la Finlandia e la Svezia a diventare membri della Nato". "La politica delle porte aperte della Nato - ha spiegato il segretario generale - è un successo, abbiamo mostrato di saper risolvere i problemi attraverso le negoziazioni, con l'ingresso di Svezia e Finlandia nell'alleanza saremo tutti più sicuri". I dettagli del memorandum saranno presto firmati, compreso l'accordo sulle estradizioni, che rispetterà gli standard europei.
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Russia è una "minaccia diretta"
La Russia "rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza della Nato". Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, arrivando alla fiera di Madrid. Il vertice di oggi, ha affermato il segretario generale, è "storico", di fronte alla "più grave crisi di sicurezza" dalla Seconda guerra mondiale.