“È molto importante venire a vedere cosa succede in Ucraina", sottolinea il presidente del Parlamento ucraino - la Rada - Ruslan Stefanchuk, intervistato da Sky TG24. E sui possibili colloqui diretti tra Putin e Zelensky spiega: "Ci sono alcuni temi non negoziabili, come la sovranità territoriale". E aggiunge che "un'altra Irpin" può rendere il negoziato "molto stretto"
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“È molto importante venire a vedere cosa succede in Ucraina, si perde ogni dubbio, ogni esitazione. Rinnovo il mio invito al presidente del Parlamento italiano e al primo ministro". L'invito al premier Mario Draghi arriva dal presidente del Parlamento ucraino - la Rada - Ruslan Stefanchuk, intervistato da Sky TG24. Il suo auspicio è che i politici degli altri Paesi vadano "a visitare l’Ucraina, e posso garantire loro che saremo in grado di dargli il migliore e più caldo benvenuto e potranno magari fare un discorso al nostro Parlamento". E sui possibili colloqui diretti tra Putin e Zelensky spiega: "Ci sono alcuni temi non negoziabili, come la sovranità territoriale". E aggiunge che "un'altra Irpin" può rendere il negoziato "molto stretto" (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - IL RACCONTO DEGLI INVIATI).
Stefanchuk: integrità territoriale non negoziabile
“Bisogna capire che un’altra Irpin, un’altra Borodianka, un’altra Mariupol, possono rendere lo spazio per i negoziati molto stretto”, sottolinea Ruslan Stefanchuk nell'intervista: “Vorrei che tutti capissero che in ogni situazione c’è una via d’uscita diplomatica per risolvere i problemi. Il presidente Zelensky ha detto più volte che è pronto a condurre colloqui diretti con Putin, tuttavia noi siamo pienamente consapevoli che ciò che va definito è l’obiettivo del dialogo, cosa può essere discusso. Ci sono tre questioni, quella della sovranità nazionale, quella dell’integrità territoriale e quella dell’indipendenza dell’ucraina. Questi – ha sottolineato - sono i temi non negoziabili. Quando non è solo il negoziato in sé, ma anche il suo risultato ad essere fondamentale. Noi abbiamo a cuore la vita dei nostri cittadini e dei nostri soldati, ma ci sono cose che non potremo mai negoziare”.