
Sanzioni Russia, nel sesto pacchetto Alina Kabaeva e i “macellai” di Bucha e Mariupol
Le nuove misure contro Mosca sono entrate in vigore. Colpiscono 65 personalità fra cui la presunta compagna del presidente russo, il personale militare che ha guidato le azioni dell’esercito contro i civili nelle due città ucraine, la famiglia di Dmitry Peskov e il miliardario Arkadij Voloz. Escluse dal sistema Swit altre 4 banche fra cui la Sberbank. Sospese le trasmissioni in Europa di altri tre media statali

Sono entrate ufficialmente in vigore, con la pubblicazione in Gazzetta europea, le misure contenute nel sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue contro la Russia per la guerra in Ucraina. Fra i provvedimenti l'embargo al petrolio con deroghe per il greggio in arrivo via oleodotti, l'esclusione dal sistema Swift di 4 ulteriori banche russe, la sospensione delle trasmissioni in Ue per tre tv statali russe e l’introduzione nella lista di altre 65 personalità, fra cui la presunta compagna di Vladimir Putin, Alina Kabaeva
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"Non può esserci impunità per i crimini di guerra. Aggiungiamo alle nostre liste di sanzioni i responsabili di aver consentito questa guerra ingiustificata e i crimini di guerra a Bucha e Mariupol, aggiungendo più persone delle élite militari ed economiche e quelle con stretti legami con il presidente Putin che sostengono la sua illegittima aggressione contro il popolo ucraino", ha detto l'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell (nella foto). A tutti verrà applicato il congelamento dei beni e un divieto di ingresso e transito nell'Ue
La lista completa delle personalità sanzionate dall'Ue
Fra queste persone c’è appunto anche Alina Kabaeva (nella foto), ex ginnasta russa, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Atene 2004, parlamentare della Duma dal 2007 al 2014 poi diventata presidente del consiglio di amministrazione del National Media Group, la più grande azienda privata russa del settore dei media. Da anni circolano indiscrezioni secondo cui sarebbe la compagna di Putin, dal quale avrebbe avuto anche dei figli
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Nelle motivazioni Ue delle sanzioni a carico di Kabaeva si legge che il National Media Group “detiene grandi partecipazioni in quasi tutti i principali media federali russi che riproducono la propaganda del governo russo". L’ex ginnasta viene ritenuta inoltre "strettamente associata al presidente Vladimir Putin. È pertanto responsabile di sostenere azioni e politiche che compromettono l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, o la stabilità o la sicurezza in Ucraina"
Chi è Alina Kabaeva, la presunta compagna di Putin
Nel sesto pacchetto di sanzioni c'è anche la famiglia di Dmitry Peskov, portavoce di Putin. La moglie Tatia Navka (nella foto), "comproprietaria di imprese e beni, situati, tra l'altro, nella penisola di Crimea annessa illegalmente dalla Federazione russa". Poi i figli Nikolay ed Elizaveta, che hanno ottenuto "posizioni redditizie" e conducono "una vita all'insegna del lusso grazie ai legami del padre"
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Il Consiglio ha deciso di sanzionare anche i responsabili delle atrocità commesse dalle truppe russe a Bucha. "Nella lista dei 65 sanzionati c'è il personale militare che ha guidato le azioni delle unità dell'esercito russo che hanno ucciso, violentato e torturato civili in Ucraina a Bucha, incluso il colonnello Azatbek Omurbekov, soprannominato il ‘Macellaio di Bucha’", spiega il Consiglio
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L'elenco - spiega l’Ue - include anche i responsabili dell'assedio della città di Mariupol, tra cui il colonnello generale Mikhail Mizintsev (nella foto), soprannominato il "Macellaio di Mariupol", e coloro che a marzo hanno partecipato alla creazione del cosiddetto Comitato di salvezza per la pace e l'ordine 2022, un organo per la collaborazione con l'occupazione russa nell'oblast di Kherson

Tra i nuovi ingressi nella “black list” c'è anche il miliardario Arkady Yurievich Volozh (nella foto), fondatore di Yandex, la più grande società di internet in Russia che gestisce il motore di ricerca più popolare del Paese. Volozh, subito dopo la notizia delle sanzioni, ha annunciato le sue dimissioni per evitare che fosse direttamente coinvolta l'azienda

Nella lista anche tre editorialisti di Ria Novosti - Petr Akopov, Timofey Sergeytsev e Victoria Nikiforova - e il figlio dell’imprenditore russo Yevgeniy Prigozhin (nella foto, soprannominato” il cuoco di Putin”), Pavel

L'Ue ha anche deciso di sospendere le trasmissioni in Europa di altri tre media statali russi: Rossiya RTR/RTR Planeta, Rossiya 24 / Russia 24 e TV Center International. "Queste strutture sono state utilizzate dal governo russo come strumenti per manipolare le informazioni e promuovere la disinformazione sull'invasione dell'Ucraina, compresa la propaganda, con l'obiettivo di destabilizzare i Paesi vicini alla Russia", spiega la nota del Consiglio Ue. (Nella foto Putin intervistato da Rossiya 24 nel 2020)

Inoltre le sanzioni escludono dal sistema Swift la più grande banca russa, la Sberbank (nella foto), la Credit Bank of Moscow, e la Russian Agricultural Bank. Colpita anche la bielorussa Belarusian Bank For Development And Reconstruction

Ma il sesto pacchetto di sanzioni è stato una corsa a ostacoli, con l'Ungheria che per giorni ha tenuto sotto scacco gli altri 26 Paesi. L'ultimo veto, Viktor Orban lo ha messo sull'inserimento del patriarca russo Kirill (nella foto) nella "black list". E alla fine l'Ue ha ceduto, per evitare che saltasse tutto il pacchetto sanzionatorio. "Il ritiro del Patriarca Kirill mostra i limiti di una politica estera basata sull'unanimità - ha commentato Borrell - I leader religiosi non dovrebbero essere esentati dalla responsabilità di sostenere la guerra di Putin"