
Ucraina, export del grano bloccato. In Lituania primo treno per aggirare il blocco russo
L'export delle derrate avviene per il 95% via mare, ma i porti ucraini sono in crisi, in particolare Mariupol e Berdiansk che sono sotto controllo dell'esercito russo, così come Kherson. Kiev accusa Mosca di furti. Il ministro degli esteri ucraino: "Non comprate il grano rubato. Non diventate complici dei crimini russi"

Le conseguenze della guerra in Ucraina potranno presto abbattersi su buona parte del pianeta con aumento dei prezzi, carenze alimentari o addirittura carestia. È l'allarme lanciato dalle Nazioni Unite in seguito al blocco a cui sono attualmente sottoposti almeno 27 milioni di tonnellate di grano ucraino nei porti del Paese. Uno stop, questo, che li espone a saccheggi da parte dell'esercito russo. Intanto Kiev cerca via alternative, come dimostra il caso del primo treno con carico di grano arrivato in Lituania aggirando il blocco russo
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L'export delle derrate avviene per il 95% via mare, ma i porti ucraini sono in crisi: Mariupol (in foto) e Berdiansk nel mar d'Azov sono sotto controllo dell'esercito russo, così come Kherson nel Mar Nero, dove si trova anche Mykolayev che ha subito ingenti danni. Intanto Odessa è bloccata e circondata da mine russe
Ucraina, primo treno con carico di grano arrivato in Lituania per aggirare il blocco russo
Kiev accusa Mosca di furti di grano, ma il Cremlino risponde: sono “fake news”. L’accusa è arrivata direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed è corroborata da immagini satellitari che mostrano due navi cargo battenti bandiera russa, la Matros Pozynich e la Matros Koshka, ormeggiate in Crimea a fianco a quello che sembra un silos
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Le immagini non danno la certezza che un furto di tonnellate di grano sia effettivamente avvenuto, ma una delle due navi russe, la Matros Pozynich, era stata utilizzata recentemente per trasportare grano dal Mar Nero verso l'Egitto, che ha però negato il permesso ad attraccare costringendo l'enorme carico a ripiegare sul porto siriano di Latakya
Guerra in Ucraina, export grano bloccato: le conseguenze globali della crisi alimentare
"La comunità internazionale intervenga per eliminare il blocco imposto ai nostri porti se vuole evitare a moltissimi Paesi una crisi alimentare subito dopo una crisi energetica", ha chiesto Zelensky. Appello raccolto da Stati Uniti e Alleati, che secondo la Cnn starebbero anche pensando a come "scortare" il grano in uscita dall'Ucraina attraverso il mar Nero

"I ladri russi rubano il grano ucraino, lo caricano sulle navi, passano dal Bosforo e cercano di venderlo all'estero. Invito tutti gli Stati a rimanere vigili e a rifiutare qualsiasi proposta di questo tipo. Non comprate il grano rubato. Non diventate complici dei crimini russi. Il furto non ha mai portato fortuna a nessuno", ha poi scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba

Al grano ucraino, al momento, per uscire dal Paese rimangono i 4 porti fluviali del Danubio, da cui è impossibile far partire più di 300mila tonnellate di grano al mese perchè sono molto piccoli

Inoltre la carenza di carburante dovuta alla guerra, le difficoltà logistiche e gli scontri hanno fatto si che dalle 13 autostrade che portano verso Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia non siano uscite fino ad ora più di 20 mila tonnellate al giorno

Kiev dunque cerca metodi alternativi e oggi è arrivata la notizia che il primo treno merci con un carico di grano dall'Ucraina è arrivato in Lituania attraverso la Polonia, al porto di Klaipeda, come hanno riferito le ferrovie di Stato di Vilnius

Lo scorso 19 maggio era arrivato un altro treno che trasportava 50 container con mille tonnellate di additivi per mangimi. Questa settimana, aggiunge la nota delle ferrovie lituane, arriveranno in Lituania dall'Ucraina altri due treni con grano, mais e olio di girasole. La rotta scelta consente di aggirare la Bielorussia, alleata di Mosca

L’Ue intanto critica la strategia di Mosca. “Durante la pandemia abbiamo assistito alla narrazione della battaglia della generosità. Su chi forniva mascherine e vaccini. Quindi la diplomazia dei vaccini, la diplomazia delle mascherine. E ora vedrete la diplomazia del grano. I russi stanno già dicendo 'il nostro grano per i nostri amici’”, ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell

Mentre Ursula von Der Leyen attacca: "Nell'Ucraina occupata dalla Russia, l'esercito del Cremlino sta confiscando scorte di grano e macchinari. Oggi l'artiglieria russa sta bombardando i depositi di grano in tutta l'Ucraina deliberatamente". E aggiunge: "Le navi da guerra russe nel Mar Nero stanno bloccando le navi ucraine piene di grano e semi di girasole. Le conseguenze di questi atti vergognosi sono sotto gli occhi di tutti"

Un monito arriva poi dalla commissaria Ue ai Trasporti, Adina Valean: "20-25 milioni di tonnellate di grano devono lasciare l'Ucraina in meno di 3 mesi. Per il prossimo raccolto sono previste altre 50 milioni di tonnellate di cereali, ma c'è spazio solo per ospitare il 50% di questa quantità". "Liberare la capacità di stoccaggio è la priorità immediata in Ucraina ma anche nell'Ue". "L'obiettivo" di export di grano da raggiungere è "un minimo di 3 milioni di tonnellate al mese, idealmente 4" per "garantire spazio sufficiente per il prossimo raccolto"

Mentre la Cina propone un "canale verde" per l'export di grano da parte di Ucraina e Russia, dicendosi "disposta a mantenere la comunicazione con tutte le parti" coinvolte nel conflitto, come ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi nel colloquio telefonico con l'omologa tedesca Annalena Baerbock

Intanto il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, si concentra su Odessa: "Qualsiasi cosa riguardi il porto di Odessa richiede un negoziato, perché non possiamo far passare navi commerciali" in una zona di guerra "e c'è la chiusura da parte della Turchia del mar Nero. Quindi qualsiasi dispositivo militare viene dopo un negoziato, perciò ora serve fare pressione sulla Russia perché permetta l'export da quei porti" del grano e delle altre derrate alimentari, "altrimenti dimostra di essere colpevole" dell'aumento dei prezzi dei generi alimentari

Intanto la Russia fa sapere che aprirà un "corridoio umanitario" dalle 8 di domani mattina per consentire alle navi straniere di lasciare il porto di Mariupol. Lo annuncia il ministero delle Difesa citato dall'agenzia Interfax. Il corridoio da Mariupol (in foto) in direzione del Mar Nero sarà lungo 115 miglia e largo 2, ha spiegato il capo del Centro di controllo della Difesa russa, Mikhail Mizintsev. Inoltre, ha aggiunto, "70 navi di 16 Paesi restano bloccate in sei porti: Kherson, Mykolaiv, Chornomorsk, Ochakiv, Odessa e Yuzhne"