Secondo il rapporto, i rischi inflazionistici restano elevati anche se la loro influenza sembra essere diminuita rispetto alla fine di febbraio. Anche la dinamica del tasso di cambio del rublo rimarrà un fattore significativo che influirà sulla dinamica dell'inflazione
La Banca centrale russa è tornata a esaminare lo scenario economico nazionale, che appare sempre più incerto in rapporto ai "fattori geopolitici", cioè la guerra in Ucraina e le sue conseguenze globali (TUTTE LE NEWS SUL CONFLITTO LIVE). "Nel medio termine prevalgono i rischi inflazionistici - ha detto il regolatore secondo la Tass - "sebbene la loro influenza sia diminuita rispetto alla fine di febbraio". Tra i principali rischi, il regolatore ha indicato anche l'ulteriore rafforzamento del commercio estero e delle restrizioni finanziarie, che fanno prevedere un calo del potenziale dell'economia russa più significativo di quanto previsto nello scenario di base.
Il ruolo del rublo
Anche la dinamica del tasso di cambio del rublo rimarrà un fattore significativo che influirà sulla dinamica dell'inflazione e sulle aspettative inflazionistiche. Possibile dunque un ulteriore inasprimento delle condizioni monetarie dovuto al persistere di un premio di rischio elevato nei tassi di prestito e all'aumento dei requisiti delle banche nei confronti dei mutuatari in un contesto di elevata incertezza.
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Rallentamento per i prestiti
"Questo insieme potrebbe portare a un rallentamento più significativo dell'attività di prestito", ha spiegato la Banca di Russia, che nella precedente riunione di aprile aveva rivisto in modo significativo le proprie previsioni a medio termine. Secondo l'autorità di regolamentazione, l'economia russa nel 2022 si ridurrà dell'8-10% e nel 2023 tra lo 0 e il 3%. La Banca di Russia prevede che l'economia torni a crescere nel 2024. L'inflazione in Russia nel 2022 crescerà al 18-23%. Il tasso di riferimento scenderà al 5-7% nel 2023 e tornerà al 4% nel 2024.