La nota sarebbe stata inviata dal ministero della Difesa russo per avvisare palazzo Chigi del decesso dei connazionali mentre “partecipavano a operazioni militari” contro le forze armate della Federazione russa. I foreign fighters avrebbero fatto parte di un’unità composta da altri 60 italiani. Ma secondo qualificate fonti italiane di intelligence la notizia non risulterebbe vera. Sono tuttavia in corso verifiche
Undici italiani sarebbero morti in Ucraina combattendo tra le forze di Kiev. A informare palazzo Chigi sarebbe stato, come riporta il Corriere della Sera, il ministero della Difesa russo con una nota nella quale si specifica che i “combattenti di professione” sarebbero caduti mentre “partecipavano a operazioni militari” contro le forze armate della Federazione russa. I deceduti avrebbero fatto parte di un gruppo composto da 60 connazionali schierati a fianco della resistenza di Kiev nel corso del confitto. Ma allo Stato "non risulta" che 11 foreign fighters di nazionalità italiana sarebbero rimasti uccisi sul campo di battaglia in Ucraina in operazioni contro le forze russe. Lo dicono qualificate fonti italiane di intelligence, tuttavia precisando che "sono in corso verifiche". Finora, l'unico combattente italiano morto di cui si è a conoscenza è Edy Ongaro, il 46enne veneziano ucciso il 30 marzo da una bomba mentre combatteva con le milizie filorusse del Donbass (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).
La nota del ministero russo sugli 11 combattenti italiani
Alle autorità di Roma, formalmente, non risulterebbe la presenza dei 60 connazionali nelle zone di guerra, per questo motivo non si avrebbe certezza dell’attendibilità della notizia riportata nella nota da Mosca. Degli italiani deceduti non si conoscono identità e neanche la località dove avrebbero perso la vita. Della nota inviata a palazzo Chigi, il Corriere della Sera sottolinea che colpisce il dettaglio sui decessi. Un mese fa, ai funzionari dell’Antiterrorismo sarebbe risultata la presenza di 17 italiani in Ucraina, di cui nove schierati con Kiev, otto con le truppe russe. La legge vieta “atti ostili verso uno Stato estero” per questo motivo tutti i combattenti italiani in Ucraina sono perseguibili penalmente. Inoltre Mosca avrebbe lanciato anche un avvertimento a chi verrà preso prigioniero, ricordando che “ai mercenari non si applica il diritto umanitario internazionale”