
Guerra di logoramento in Ucraina: cosa vuol dire, quanto può durare e i risvolti
L'obiettivo del Cremlino di far cadere in breve tempo il governo di Kiev è fallito. Ora Mosca si concentra soprattutto sul Sud e sull'Est del territorio ucraino. Secondo alcuni analisti il conflitto potrebbe andare avanti per anni: il punto

La guerra in Ucraina - definita da Vladimir Putin una “speciale operazione militare” per “denazificare” e “demilitarizzare” il Paese - va avanti ormai da oltre 40 giorni. Quello che doveva essere un conflitto lampo si è trasformato in una guerra di logoramento. Così la definisce Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky
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Il cambio di strategia, dice Kiev, è il risultato dell’effetto combinato prodotto dalle altissime perdite sul campo registrate tra le file dell’esercito russo e dalla difficoltà di Mosca di prendere il controllo di centri strategici nel Paese assediato. Sia da parte russa che da parte ucraina si starebbe quindi tentando il logoramento, protraendo il conflitto fino allo sfinimento - morale e in termini di risorse umane - della controparte
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Gli attacchi russi da giorni si sono ormai concentrati nelle zone Sud ed Est dell’Ucraina. Lì ci sono – oltre alla Crimea, già annessa unilateralmente a sé da Mosca – Donetsk e Lugansk, le due repubbliche separatiste del Donbass, oltre che importanti centri commerciali come le città portuali di Mariupol e Odessa
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Obiettivo iniziale del Cremlino, dice ad Adnkronos l’ex comandante del contingente multinazionale Nato in Afghanistan Luigi Chiapperini, era “la caduta del governo ucraino”. Per questo, a inizio conflitto, dalla Bielorussia le truppe russe avevano deciso di muoversi verso Kiev
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I motivi per cui la Russia non è riuscita nell’intento, spiega Chiapperini, non sono chiari. Si possono formulare alcune ipotesi: il fronte di battaglia originario era troppo ampio per le forze russe, la resistenza e l’intelligence ucraine si sono dimostrate più efficienti di quanto previsto
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IL NUOVO FRONTE – Secondo Chiapperini, i tempi del conflitto potrebbero accorciarsi se la Russia riuscisse in breve tempo a ottenere il controllo sull’Ucraina sud-orientale. Altrimenti, potremo aspettarci “una lunga guerra di logoramento”. Citando l’esempio della guerra in Corea negli anni ’50, se il conflitto si protraesse, bisogna considerare l’ipotesi di “ripercussione negative sulla stabilità internazionale”. Diversi analisti richiamano alla memoria il Vietnam e l’Afghanistan, segnati per anni da conflitti che non sembravano mai risolversi
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Nel Donbass, ad esempio, una simile guerra di logoramento, anche se con meno uso indiscriminato di mezzi di distruzione imponenti, si combatte dal 2014

Secondo l’Institute for the Study of War gli scenari sono ancora tutti aperti. Le sorti del conflitto potrebbero svoltare a favore della Russia se le sue truppe riuscissero a portare a termine un’operazione di successo nei territori a cui puntano adesso

I RISVOLTI PER L’ITALIA E PER L’EUROPA – Il numero di morti, civili e soldati, continua a salire, insieme a quello dei profughi in fuga dall’Ucraina. Servirà tempo per quantificare i dati di un conflitto che, tra sanzioni economiche e giochi di potere internazionali, coinvolge indirettamente quasi tutto il mondo

Per l’Italia, la Conferenza Stato-Regioni stima che l’impatto della guerra potrebbe essere quantificato in almeno 9,9 miliardi di euro. È il valore registrato dall’export italiano verso Russia e Ucraina nel 2021

Le conseguenze, avvertono le Regioni, saranno “molto gravi” soprattutto sulle piccole imprese del settore agricolo e agroalimentare, oltre che per i comparti legati a “moda, mobili, legno e metalli”

Le filiere agricole e agroalimentari stanno già attraversando una forte crisi – una su tre, secondo stime di Coldiretti, ha già i conti in rosso – per gli estremi rincari dei prezzi alla base della loro catena produttiva

Su tutti, i costi energetici. Petrolio e, soprattutto, gas vengono importati in Italia e in tutta l’Unione europea in grandi quantità dalla Russia. Più voci in Europa, dopo le immagini della strage di civili nella cittadina di Bucha, si dicono sempre più convinte che per colpire davvero Mosca serva l’embargo sui suoi rifornimenti energetici

Si è già annunciato lo stop su alcune importazioni, come quelle di carbone. Più difficile passare dalle parole ai fatti per il gas. Alcuni Paesi lo hanno già fatto – Lituania, Estonia e Lettonia – altri faticano ad arrivare al blocco del gas. Sono in particolare Italia e Germania a dipendere fortemente dalla Russia per le forniture di gas. Un’analisi di Goldman Sachs stima che un embargo europeo di questo tipo rallenterebbe la crescita dell’Eurozona di circa il 2%. Sopra la media la decrescita stimata per Roma (2,6%) e per Berlino (3,4%)