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Guerra in Ucraina, Von der Leyen: "Lavoriamo a nuove sanzioni che includano il petrolio"
Dopo la strage di Bucha, l'Ue lavora ad inasprire le misure contro Mosca. Il pacchetto dovrebbe comprendere nuovi divieti su importazioni ed esportazioni di beni, ma si parla anche della possibilità di imporre dazi per quanto riguarda petrolio e carbone e di un embargo energetico. Non tutti sono però d'accordo
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L’Unione europea e gli Stati Uniti stanno lavorando a un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Oggi, 5 aprile, ne discutono i ministri delle Finanze dei Paesi membri dell’Ue mentre domani se ne occuperanno i rispettivi ambasciatori. "Siamo colpiti dalle nuove immagini satellitari di ciò che è accaduto a Bucha e dobbiamo reagire", ha detto il Commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni. "Stiamo lavorando a sanzioni aggiuntive che includano il petrolio", ha fatto sapere la presidente della Commissione Ue Von der Leyen
GUARDA IL VIDEO: Bucha, Biden: "Putin va processato". Mosca: Una montatura"
“Credo che la determinazione degli Stati membri a rafforzare le sanzioni contro la Russia sia totale", ha detto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire (in foto a destra). "Il principio chiave delle sanzioni è l'unità dei Ventisette. Questo è ciò che le rende efficaci, che dà valore alla loro applicazione contro lo stato russo e contro Vladimir Putin"
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Raggiungere questa unità sarà il problema principale. In linea generale, infatti, i leader concordano sulla necessità di agire ma non sulla linea da seguire. Il punto di maggiore discordia è il settore energetico, come ha fatto capire il vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. "La discussione [su un embargo sul petrolio e il carbone russi] è in corso, per quanto riguarda la Commissione europea è un'opzione, ma dobbiamo raggiungere un consenso tra gli Stati membri"
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Mercoledì prossimo, il Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea (Coreper) dovrebbe approvare un pacchetto di misure. Ci si aspetta anche che venga ampliata la platea degli oligarchi sanzionati e che vengano adottati meccanismi per evitare che la Russia aggiri i divieti. Soprattutto, però, dovrebbero essere introdotti nuovi divieti all'import di prodotti russi e all'export verso Mosca, soprattutto di materiali di costruzione
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Secondo quanto riporta Reuters citando una fonte, la Commissione europea proporrà più nel dettaglio di vietare le importazioni di carbone, legno, prodotti chimici e altri prodotti per un valore di circa 9 miliardi di euro all'anno. La stessa fonte riferisce che, a questo, si dovrebbe aggiungere un divieto di esportazione verso la Russia per un valore di altri 10 miliardi di euro l'anno e che dovrebbe riguardare tra l'altro semiconduttori, computer, tecnologia per il gas Gnl e altre apparecchiature elettriche e di trasporto
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A seconda di come andranno le discussioni di queste giornate, nel pacchetto potrebbe essere inserito anche il divieto dei porti europei a navi e prodotti russi. Secondo fonti riportate da CNBC, potrebbe arrivare anche una stretta sull'affitto di aerei, sui prodotti d’acciaio e ulteriori restrizioni all’import ed export di beni di lusso
L'Ue prepara nuove sanzioni
Per quanto riguarda il possibile embargo energetico, è ancora tutto da decidere. La misura è stata invocata dalla presidente del Parlamento, Roberta Metsola, che dal gruppo dei popolari europei e da una serie di europarlamentari che, su iniziativa di Guy Verhofstadt (in foto), hanno ufficializzato la loro posizione con una lettera. Secondo fonti citate da Ansa, non sarà totale ma parziale ed è più probabile che riguardi quello sul carbone che quello sul petrolio, mentre sembra escluso un taglio netto per quanto riguarda il gas
Di Maio: "Espulsi 30 diplomatici russi per motivi di sicurezza nazionale"
Sia Germania che Austria hanno infatti fatto sapere di essere contrarie a questo indirizzo. "Al momento non è possibile tagliare le forniture", ha spiegato il titolare delle Finanze Christian Lindner. "Penso che tutte le sanzioni che colpiscono noi più di quanto indeboliscano la Russia non sarebbero giuste", gli ha fatto eco il ministro delle Finanze austriaco, Magnus Brunner (in foto). Sembra, invece, che l’Italia non opporrà resistenza, col ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha detto che il Paese “non si tirerà indietro”
Guerra Russia-Ucraina, tutti gli aggiornamenti
Il Corriere riferisce di un’altra misura al vaglio dei tecnici per quanto riguarda il pagamento del petrolio. Un’ipotesi, è quella di prevederli in un conto vincolato sull’onda di quanto fatto in Iran. “Teheran può accedervi solo se porta il suo programma nucleare sotto il controllo internazionale; Mosca invece potrebbe avere i fondi solo ritirandosi dall’Ucraina o accettando una tregua credibile”, si legge
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Un’altra alternativa, riferisce la testata, è quella di fissare una tariffa sull’importazione del greggio di Mosca così da impedire ai produttori russi di alzare il prezzo di vendita oltre le quotazioni internazionali. L’ipotesi di mettere una tariffa sulle importazioni di petrolio e carbone russo è riportata anche dal Wall Street Journal, secondo cui "c'è una serie di opzioni in discussione", inclusi i dazi sull'import di petrolio e carbone russo come incentivo a sganciarsi dalle fonti energetiche russe
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"Stiamo lavorando con i nostri alleati europei per altre sanzioni per far pagare un prezzo più pesante alla Russia", ha fatto sapere dagli Stati Uniti il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, aggiungendo che le misure arriveranno questa settimana. Nelle stesse ore, il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha detto anche che "tutti quei Paesi che aiutano la Russia a aggirare le sanzioni subiranno conseguenze"