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Guerra in Ucraina, 007 inglesi: “Soldati russi non eseguono ordini"

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©Getty

A parlare è Jeremy Fleming, capo del servizio di spionaggio britannico del Government Communications Headquarters (Gchq). Durante un discorso a Canberra, presso l'Australian National University, ha detto che la guerra in Ucraina è diventata una “guerra personale” di Putin, “con il costo pagato da persone innocenti in Ucraina e, sempre più, anche dai cittadini russi"

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L’esercito russo è stanco. I soldati di Mosca sarebbero “a corto di armi e morale”, si rifiuterebbero di eseguire gli ordini e starebbero addirittura sabotando il proprio equipaggiamento. A parlare è Jeremy Fleming, capo del servizio di spionaggio britannico del Government Communications Headquarters (Gchq). Durante un discorso a Canberra, presso l'Australian National University, lo 007 inglese ha detto che la guerra in Ucraina è diventata una “guerra personale” di Putin, “con il costo pagato da persone innocenti in Ucraina e, sempre più, anche dai cittadini russi". Il presidente russo avrebbe fatto una valutazione sbagliata della situazione nel Paese, della risposta occidentale e delle sue capacità di condurre una “guerra lampo” con una rapida vittoria. L’esercito russo sarebbe infatti “fiaccato e per nulla desideroso di combattere” (GUERRA IN UCRAINA, il Liveblog - lo Speciale - Il racconto degli inviati di Sky TG24).

I timori dei consiglieri di Putin

"Putin ha giudicato male la situazione. Crediamo che i suoi consiglieri abbiano paura di dirgli la verità", ha aggiunto Fleming che ha sottolineato come, dopo aver appoggiato il leader del Cremlino per paura di ritorsioni, i suoi fedelissimi avrebbero adesso “timore di svelare la portata dei presunti errori strategici commessi da Mosca nell’attaccare l’Ucraina". Il Ministero della Difesa russo continua a sostenere che le sue forze armate sono professionali e stanno svolgendo il loro dovere in Ucraina con successo. Gli Stati Uniti, invece, sostengono che Mosca stia affrontando notevoli difficoltà con una percentuale di fallimento nel lancio dei missili pari al 60%.

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