Ucraina, Putin: “Nazionalisti a Mariupol si arrendano”. Biden: “Guerra minaccia l’Europa”
MondoIl presidente russo ha sentito Macron per parlare di negoziati, corridoi umanitari e pagamenti del gas in rubli e si è detto disponibile a valutare una proposta di evacuazione avanzata da Francia, Turchia e Grecia. Il presidente Usa sente i leader europei: ribadita la "determinazione" sul fronte del sostegno a Kiev e delle sanzioni contro Mosca. Pentagono: "La minaccia a Kiev non è finita"
Mentre i negoziati fra le delegazioni di Russia e Ucraina vanno avanti, non si fermano i colloqui diplomatici per cercare di fermare la guerra. Oggi il presidente francese Emmanuel Macron ha sentito il suo omologo di Mosca Vladimir Putin. Secondo quanto riferisce il Cremlino Putin ha detto che i "nazionalisti" ucraini devono deporre le armi a Mariupol. Conversazione telefonica anche fra i leader europei Mario Draghi, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Boris Johnson e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Proprio Biden poi, in un incontro bilaterale alla Casa Bianca con il premier di Singapore Lee Hsien Loong ha avvertito: "La guerra non provocata e ingiustificata della Russia contro l'Ucraina è una minaccia urgente sia per l'Europa che per l'Indo-Pacifico, e un attacco ai principi fondamentali di un ordine internazionale basato sulle regole" (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Secondo Biden i leader occidentali aspettano di vedere i fatti che seguiranno alle parole dopo gli impegni presi oggi a Istanbul da Mosca. "Vedremo se danno seguito a quello che hanno detto", ha dichiarato il Presidente americano.
La telefonata Macron-Putin
Nel corso della telefonata, Putin e Macron - secondo quanto riferisce la Tass - hanno parlato dei colloqui tra le delegazioni russa e ucraina in Turchia, dei corridoi umanitari in Ucraina e dei pagamenti del gas russo in rubli. L’Eliseo ha fatto sapere che un'operazione umanitaria a Mariupol in questa fase non è possibile, ma il presidente russo ha assicurato che "rifletterà" e “darà poi una risposta” sulla proposta di un'evacuazione di cui il presidente francese si è fatto portavoce e che è stata presentata da Francia, Turchia e Grecia.
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Biden e i leader europei: “Determinati su sostegno a Kiev e sanzioni”
È durata quasi un'ora la telefonata tra il presidente Usa Joe Biden e i leader europei, che secondo Downing Street hanno ribadito la linea della fermezza e si sono impegnati - al di là dei progressi negoziali segnalati oggi fra le parti e degli annunci russi su un parziale ripiegamento delle sue forze - a non ridurre la "propria determinazione" sul fronte del sostegno a Kiev e delle sanzioni contro Mosca fino a quando "l'aggressione russa" non finirà. Inoltre si è parlato di “rimodellare l'architettura" della politica energetica globale per ridurre la dipendenza del mondo dagli idrocarburi russi. Nella nota di Londra si evidenzia anche come Boris Johnson abbia detto ai colleghi che "Vladimir Putin sta continuando a rigirare il coltello nelle ferite aperte dell'Ucraina per indurre Kiev e i suoi alleati a capitolare". I cinque leader, riporta Palazzo Chigi, hanno confermato l'importanza di uno stretto coordinamento sull'aiuto alla popolazione e alle istituzioni ucraine, con particolare attenzione al funzionamento dei corridoi umanitari e all'assistenza ai crescenti flussi di rifugiati. Inoltre, hanno condiviso la necessità di sostenere i negoziati in corso, assicurando al più presto il cessate il fuoco.
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Pentagono: "La minaccia a Kiev non è finita"
Intanto il portavoce del Pentagono John Kirby fa sapere che il movimento di un "piccolo numero" di forze russe dall'area di Kiev probabilmente è un "riposizionamento, non un ritiro". "La minaccia a Kiev non è finita - ha aggiunto - Nessuno dovrebbe illudersi". Poi spiega che le forze russe sono in stallo nel nord e nel sud dell'Ucraina.