L'esplosione è avvenuta in un sito petrolifero della Aramco a circa 20 chilometri dal circuito. I ribelli Houthi dello Yemen rivendicano l'attacco. Domenicali: "Siamo qui, siamo al sicuro". La gara resta in programma
Un maxi incendio è scoppiato in un sito petrolifero della Aramco a Jeddah, in Arabia Saudita, dove nel fine settimana si terrà il Gran Premio di Formula 1 (LA DOPPIETTA FERRARI - LA GARA PRECEDENTE). L'esplosione è avvenuta a circa 20 chilometri dal circuito. Come denunciato dalla coalizione militare a guida saudita, la causa è un attacco missilistico da parte dei ribelli Huthi dello Yemen, che lo hanno rivendicato.
La gara resta in programma
Il presidente di FormulaOne, Stefano Domenicali, ha rassicurato le scuderie e i tifosi: "Ho informato i piloti e i team della situazione, sulla base delle informazioni avute. Siamo qui, siamo al sicuro", ha detto ai microfoni di Sky. Stando a quanto appreso, i dirigenti del circus avrebbero ricevuto rassicurazioni da organizzatori e autorità locali sulla possibilità di correre il Gran Premio in condizioni di sicurezza. Per ora, l'unico effetto è stato il ritardo di 15 minuti della seconda sessione di libere.