Guerra Russia-Ucraina, i leader di Arabia Saudita ed Emirati rifiutano la telefonata Biden
MondoSecondo il Wall Street Journal, da settimane il principe Mohammed bin Salman e lo sceicco Mohammed bin Zayed al Nahyan respingono i tentativi di dialogo del presidente degli Stati Uniti su una coalizione pro-Kiev e sui prezzi del petrolio. Alla base lo scarso supporto Usa nella guerra in Yemen e l’accordo sul nucleare iraniano
Mentre proseguono gli sforzi diplomatici fermare la guerra in Ucraina e sostenere Kiev, sembra in salita il tentativo da parte degli Stati Uniti di coinvolgere i leader di fatto di Arabia Saudita ed Emirati Arabi per costruire una coalizione internazionale per sostenere Kiev e frenare i prezzi del petrolio. Secondo il Wall Street Journal, il principe saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco degli Emirati Mohammed bin Zayed al Nahyan hanno rifiutato di parlare con Joe Biden nelle ultime settimane (GUERRA IN UCRAINA, LO SPECIALE - I REPORTAGE DEI PRIMI 10 GIORNI DI GUERRA - IL VIDEOBLOG - GLI AGGIORNAMENTI).
Le tensioni fra Usa, Arabia ed Emirati
I leader di fatto di Arabia Saudita ed Emirati, secondo il quotidiano che cita dirigenti Usa e del Medio Oriente, sarebbero delusi dal debole supporto Usa nella guerra in Yemen e preoccupati dall'accordo sul nucleare iraniano. Inoltre, Bin Salman vorrebbe inoltre l'immunità legale negli Stati Uniti, dove ha varie cause pendenti, tra cui quella per l'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi.
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Lo stop all’import degli Usa
Ieri Biden ha annunciato un ordine esecutivo che vieta l'import in Usa di petrolio, gas e carbone russi, oltre a nuovi investimenti americani diretti o indiretti nel settore energetico di Mosca. E per far fronte al calo del petrolio russo sul mercato mondiale, il presidente confida non solo nell'aumento della produzione interna americana ma anche in altri Paesi alleati come l'Arabia Saudita e ostili come Iran (con cui sta negoziando l'accordo nucleare) e Venezuela. Fatih Birol, numero uno dell’Agenzia Internazionale per l'Energia, in un'intervista al Financial Times ha criticato l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti per il loro rifiuto di pompare più petrolio: "L'Arabia Saudita, gli Emirati e diversi produttori del Medio Oriente hanno una significativa capacità produttiva e mi sarei aspettato messaggi di confronto per il mercato petrolifero all'ultima riunione dell'Opec, che è stata deludente".