Ucraina, Biden: “Embargo a petrolio e gas russi”. Da Putin stop a scambi con alcuni Paesi
MondoIl presidente statunitense ha confermato le indiscrezioni dei media, annunciando un accordo bipartisan che verrà attuato a prescindere da quello che sarà l'atteggiamento degli alleati europei. Anche il Regno Unito ha annunciato che ridurrà a zero le sue forniture energetiche dalla Russia entro la fine del 2022. Putin incarica il governo di mettere a punto una lista di Stati esteri per limitare l'export e l'import di determinati prodotti e materie prime fino al 31 dicembre
Il presidente americano Joe Biden ha annunciato l'embargo sulle importazioni di petrolio e gas naturale dalla Russia, nell'ambito di una nuova stretta contro l'invasione dell'Ucraina. Era nell'aria da giorni ma adesso è ufficiale: il presidente ha confermato le indiscrezioni dei media, annunciando che gli Usa vieteranno le importazioni dalla Russia a prescindere da quello che sarà l'atteggiamento degli alleati europei che sull'argomento sono divisi. Misure simili sono state annunciate dal Regno Unito. Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha firmato a sua volta un decreto che va a limitare l'export e l'import di determinati prodotti e materie prime con alcuni Paesi, fino al 31 dicembre. Il governo russo, riporta la Tass, dovrà determinare entro due giorni quali Stati esteri saranno interessati dalle restrizioni al commercio. Il decreto specifica che le misure economiche speciali serviranno ad assicurare la sicurezza russa, spiega l'agenzia Interfax. Guardando all'Italia, la Farnesina ha lanciato l'Unità di Crisi a sostegno delle imprese che esportano in Russia e Ucraina. Il ministero degli Esteri ha convocato la prima riunione tecnica di un gruppo di lavoro incaricato di valutare l'impatto complessivo del conflitto russo-ucraino a danno delle aziende italiane che esportano verso quell'area (GUERRA IN UCRAINA, LO SPECIALE - I REPORTAGE DEI PRIMI 10 GIORNI DI GUERRA - IL VIDEOBLOG).
Il discorso alla Casa Bianca
Nel suo discorso alla Casa Bianca, Biden - indossando una cravatta con i colori della bandiera ucraina - ha detto di capire che molti alleati non sono in grado di allinearsi su questa misura. Il bando sul petrolio russo in ogni caso è stato preso "in stretta consultazione" con gli alleati, ha riferito Biden. "Putin non vincerà, potrà conquistare città ma non un intero Paese”, ha detto parlando dalla Casa Bianca. Biden ha avvisato che "difendere la libertà" avrà un costo per i consumatori americani, soprattutto alla stazione di servizio. Ma promette: "Farò di tutto per minimizzare l'aumento dei prezzi qui da noi", aggiungendo che "un rublo ora vale meno di un penny, un centesimo di dollaro americano". Le sanzioni occidentali hanno già causato pesanti danni all'economia russa, "hanno creato un cratere". "Colpendo la maggiore arteria dell'economia russa, il popolo americano darà un altro potente colpo alla macchina da guerra di Putin", ha spiegato Biden. Il petrolio russo rappresenta il 3% delle importazioni statunitensi totali di greggio nel 2021, per un ammontare di circa 600.000-700.000 barili al giorno, secondo i dati della Us Energy Information Administration. Se nel calcolo di includono gli altri prodotti petroliferi, la quota di import russo sale all'8%. Una quota molto limitata rispetto ai circa 4 milioni di barili al giorno che importa l'Europa.
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Johnson: “Gran Bretagna si impegna a ridurre a zero le forniture”
Anche il Regno Unito si impegna a ridurre a zero le sue forniture energetiche di gas e petrolio dalla Russia già entro la fine del 2022. Lo ha annunciato oggi il governo di Boris Johnson, quasi in contemporanea con la comunicazione di Biden. A differenza di diversi Paesi dell'Europa continentale, la Gran Bretagna importa da Mosca un quantitativo residuale di queste materie prime rispetto al suo fabbisogno complessivo. Le importazioni britanniche di petrolio russo nel 2021 ammontano a 5,3 miliardi di dollari, secondo i calcoli dell'agenzia Bloomberg, per un quota pari al 13,4% delle importazioni totali petrolifere. La misura verrà implementata nel corso dei prossimi mesi in coordinamento con gli Usa. Johnson ha precisato che la misura è stata concepita in modo da minimizzare i contraccolpi sul business del Regno Unito. L'isola, ha notato Johnson, "è meno esposta di altri, ma chiaramente importiamo gasolio dalla Russia che non possiamo sostituire da un giorno all'altro". Di qui la scelta di chiudere i rubinetti gradualmente, entro fine anno. "In modo da non colpire la manifattura, il trasporto su gomma e altri settori della nostra industria" e di concentrare invece gli effetti negativi sulla Russia "per punire il regime di Vladimir Putin" per l'invasione dell'Ucraina, ha concluso il primo ministro.
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La reazione di Wall Street
Dopo l’annuncio di Biden il petrolio è volato a New York, dove le quotazioni sono inizialmente balzate del 7,38%, toccando i 128,11 dollari al barile. In chiusura il greggio segnava +3,60% a 123,70 dollari al barile. Wall Street, dopo qualche ora in ribasso, riaccelera: il Dow Jones sale dell'1,75% a 33.398,60 punti, il Nasdaq avanza del 2,47% a 13.147,61 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,76% a 4.274,61 punti.
Le minacce di Mosca
"Abbiamo tutto il diritto di prendere una decisione corrispondente e imporre un embargo sul pompaggio di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1", ha detto il vicepremier russo Aleksandr Novak, secondo quanto riporta la Bbc, commentando l'ipotesi dell’embargo al petrolio russo e la decisione tedesca di congelare l'autorizzazione del Nord Stream 2, il gasdotto gemello al primo che collega la Russia con la Germania. L'esclusione del petrolio russo dai mercati internazionali porterebbe a "conseguenze catastrofiche", causando un balzo dei prezzi fino a 300 dollari al barile, ha detto anche Novak.