Guerra Russia Ucraina, Putin vuole prolungare la leva militare del 2021

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Si susseguono, in questi giorni, voci sul reclutamento nelle città russe di immigrati dell’Asia centrale, con la promessa che venga loro concessa la cittadinanza dopo un periodo di servizio nell'operazione contro Kiev. Se poi fosse necessario, si ricorrerebbe anche all’aiuto della Bielorussia di Lukashenko che si è detto disponibile a inviare i suoi per il conflitto

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In Russia la popolazione sta vivendo con molta preoccupazione la guerra, non solo per le sanzioni internazionali (LO SPECIALE SULLA GUERRA - GLI AGGIORNAMENTI - I VIDEO E REPORTAGE DI SKY TG24). Putin sta facendo i conti sui numeri del suo esercito. "Non invierò riservisti, né militari di leva. Gli obiettivi prefissati sono eseguiti solo da militari professionisti" aveva detto giorni fa il presidente russo, sottolinenando che non rispondere al servizio di leva sarà presto considerato un reato. In parte si tratta di ragazzi sotto le armi, che spesso non sanno bene perchè sono mandati al fronte. Di sicuro resta che l'esercito abbia un problema con i numeri degli uomini a disposizione per combattere. Si susseguono voci sul reclutamento, nelle città russe, di immigrati dell’Asia centrale, con la promessa che venga loro concessa la cittadinanza dopo un periodo di servizio in Ucraina. Tra pochi giorni, poi, iniziano a terminare il servizio di leva 130 mila giovani arruolati l’anno scorso e ci sono pressioni perché si raffermino. Non si tratta di professionisti, ma hanno comunque esperienza utile in questo momento. Se poi fosse necessario, si ricorrerebbe all’aiuto della Bielorussia di Lukashenko che si è detto disponibile a mandare in guerra i suoi.

Numeri incerti

Secondo l'agenzia indipendente ucraina Nexta, presto la comunicazione di leva sarà inviata per posta raccomandata e chi non si presenterà all'ufficio di reclutamento sarà giudicato dalla corte marziale. Intanto sulle perdite di uomini dell'esercito russo che combattono sul campo non ci sono numeri chiari e certi. Come riporta il Corriere, una cifra che forse è uscita per errore sul quotidiano Komsomolskaya Pravda e parla di 9.861 morti, è stata poi smentita. Un redattore ha affermato che si era trattato di un "attacco hacker" al giornale. La stampa fa fatica ad avere un numero certo: l’ultimo dato ufficiale risale al 2 marzo e riporta 498 morti. Per i reporter c'è un vero e proprio muro di gomma e viene risposto alla stampa che si tratta di informazioni riservate della Difesa russa. Gli ucraini sostengono che le perdite russe sono altissime, addirittura 15 mila dall’inizio della guerra. Un dato confermato anche in Parlamento dal capo di Stato maggiore della Difesa italiana Giuseppe Cavo Dragone. 

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