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Guerra in Ucraina, media: “La Russia chiede alla Cina droni e pasti per le truppe”

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©Getty

Secondo Bloomberg, gli Stati Uniti già a fine febbraio hanno avvertito l'Europa che Mosca aveva chiesto droni armati a Pechino. La Russia - riporta Cnn - avrebbe anche richiesto cibo per i suoi soldati con una mossa che solleva dubbi sulla preparazione dell'esercito di Putin. A Roma il capo della diplomazia del Pcc ha invitato gli Usa alla "massima moderazione" e a "migliorare la comprensione reciproca”, attaccando poi sulla questione Taiwan

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Dopo l’incontro a Roma fra il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan e il responsabile della politica estera del partito comunista cinese Yang Jiechi, si continua a discutere dei rapporti fra Pechino e Mosca nel quadro della guerra in Ucraina (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - I VIDEO DI SKY TG24). Secondo Bloomberg, gli Stati Uniti già a fine febbraio hanno avvertito l'Europa che la Russia aveva chiesto droni armati alla Cina. Mentre la Cnn riporta che Mosca avrebbe richiesto non solo assistenza militare ma anche cibo per le sue truppe sotto forma di pasti preconfezionati: una mossa - secondo il quotidiano - che solleva dubbi sulla preparazione dell'esercito russo per l'invasione.

Yang: “Serve massima moderazione”

Nell’incontro a Roma, Yang ha invitato alla "massima moderazione" nella gestione della crisi in Ucraina, sottolineando l'importanza di proteggere i civili e di prevenire una crisi umanitaria su larga scala. Per affrontare la crisi, ha aggiunto Yang citato dalla Xinhua, "bisogna andare all'origine del problema e rispondere alle legittime preoccupazioni di tutte le parti". Poi un avvertimento: gli Usa non diffondano "false informazioni per distorcere o screditare la posizione della Cina".

Yang: “Cina e Usa devono gestire le divergenze”

Yang, secondo il network statale Cctv, ha anche affermato che Usa e Cina hanno raggiunto un consenso per "migliorare la comprensione reciproca, gestire le divergenze, espandere il consenso e rafforzare la cooperazione". I due Paesi "dovrebbero rafforzare la cooperazione" nell'interesse dei due popoli e secondo le aspettative della comunità internazionale.

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“Inutile sostenere il separatismo di Taiwan”

Nell’incontro fra Sullivan e Yang, quest’ultimo - riporta Cctv - ha anche espresso "profonda preoccupazione" e "ferma opposizione" alle "parole e alle azioni sbagliate" degli Stati Uniti sulla questione di Taiwan, avvertendo che "qualsiasi tentativo di condonare e sostenere le forze separatiste" dell'isola "non avrà mai successo". Poi ha "chiesto agli Stati Uniti di riconoscere l'elevata sensibilità della questione di Taiwan, rispettando il principio della "Unica Cina". Yang ha ricordato "gli impegni presi dagli Stati Uniti" su Taiwan, invitando a "non scendere sempre più in basso lungo una strada molto pericolosa". La questione dell'isola, autogovernata con un sistema democratico da decenni, "riguarda la sovranità e l'integrità territoriale della Cina. Nei tre comunicati congiunti sino-americani, la parte statunitense ha chiaramente riconosciuto che esiste una Unica Cina che è la premessa per stabilire relazioni diplomatiche bilaterali, essendone il fondamento politico". Le azioni finora attuate dall'amministrazione Biden "sono ovviamente incoerenti con le sue dichiarazioni". Yang ha anche chiarito, sempre secondo la Cctv, la posizione della Cina sulle questioni relative allo Xinjiang, al Tibet e a Hong Kong, sottolineando che "si tratta di vicende che coinvolgono gli interessi centrali della Cina e sono suoi affari interni che non consentono interferenze da parte di forze esterne. Qualsiasi tentativo di sopprimere la Cina fallirà".

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