Guerra Ucraina, dall’Italia aiuti per l’ospedale oncologico pediatrico di Kiev. VIDEO

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Monica Napoli

Dal nostro Paese, ma non solo, al confine con la Polonia arrivano volontari da tutta Europa. Tra loro anche due fratelli italiani che, grazie ad un crowdfunding, hanno raggiunto Kroscienko con due camion pieni di beni primari e medicine: “Ora speriamo di portare in Italia chi ha bisogno di un passaggio e di un aiuto”

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Pannolini, cibo, beni di prima necessità, ma soprattutto medicinali destinati all’ospedale oncologico pediatrico Okhmadyt di Kiev. Arrivano dall’Italia, a portarli grazie ad un crowdfunding sono due fratelli che, con il padre e un amico, hanno raggiunto la frontiera polacca di Kroscienko. Sulla linea di confine hanno incontrato Zania e Ivan, due ragazzi ucraini che, con grandi difficoltà, arrivano al confine per prendere gli aiuti e portarli all’interno del Paese, dove si combatte e dove mancano farmaci e beni primari, l’indispensabile  per garantire le cure necessarie. “Pensavamo di venire solo con un furgone ma grazie alle donazioni siamo riusciti a portarne due carichi di beni primari e medicine. Ora speriamo di portare in Italia chi ha bisogno di un passaggio e di un aiuto”, ci racconta Luca. Arriva da Milano e lì rientrerà portando con sé chi ne ha bisogno (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE DI SKY TG24).

Volontari da tutta Europa

Dall’Italia ma non solo, al confine tra Polonia e Ucraina arrivano volontari da tutta Europa. Tra i tanti incontriamo Alexander, viene da Barcellona, la sua famiglia è ucraina. Sono rimasti lì, la nonna è troppo anziana per muoversi e i genitori non vogliono lasciarla sola. Andare a prenderli è troppo difficile. E lui può solo aiutarli così. “Mio cugino è nell’esercito, è in guerra. I miei genitori e mia nonna sono in una città dove non è arrivata ancora la guerra ma si stanno preparando e questo non fa ben sperare” dice mentre, con un amico, distribuisce ciò che hanno portato dalla Spagna. Come Luca, anche Alexander porterà con lui chi ha bisogno di un passaggio.

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Un milione di bambini in fuga

Sono oltre due milioni gli ucraini che hanno lasciato il Paese, per la metà si tratta di bambini. E sono migliaia le persone che varcano il confine ogni giorno. A Medyka, la frontiera più affollata, ci sono le file più lunghe, centinaia i volontari al lavoro, privati, ong e associazioni che qui forniscono cibo, cure mediche, tessere telefoniche, beni di prima necessità e regali per i più piccoli. Raccontano di viaggi estenuanti in condizioni critiche, viaggi che durano giorni in auto, a piedi o in treno. Qualcuno trova un parente o un amico ad aspettare, gli altri vengono portati nei centri di prima accoglienza allestiti nei centri commerciali a ridosso del confine. Da qui si parte per le diverse destinazioni europee. Tutti portano negli occhi l’orrore della guerra, la paura e la speranza di tornare un giorno a casa.

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