Il presidente russo vede il suo omologo bielorusso Lukashenko: “C'è stato qualche sviluppo positivo nei colloqui”. Poi aggiunge: la nostra economia è sotto "pesante attacco". Ma il ministro ucraino dice che i colloqui finora hanno prodotto "progressi zero". Zelensky su Telegram sostiene che le forze di Kiev hanno “già raggiunto una svolta strategica”, e respinge le accuse di Mosca: “Nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa"
"Ci sono alcuni progressi nei colloqui russo-ucraini che si svolgono praticamente ogni giorno". A dirlo - citato dalla Tass - è il presidente russo Vladimir Putin, che oggi ha incontrato il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko. Una versione che però viene smentita dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un'intervista a Bloomberg Television. Secondo lui, i colloqui fra Russia e Ucraina finora hanno prodotto "progressi zero". "È difficile per me capire a che genere di progressi si riferisca il presidente Putin", ha detto Kuleba ribadendo la disponibilità di Kiev a fare un compromesso accettando uno status neutrale del Paese in cambio di garanzie sulla sicurezza. Intanto il leader ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio su Telegram annuncia: "Abbiamo già raggiunto una svolta strategica. Siamo già sulla strada per la vittoria". Intanto il Cremlino fa sapere che "nessuno esclude" un faccia a faccia tra Putin e Zelensky, i quali "si dovrebbero incontrare per ottenere qualche risultato" (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - LE DIRETTE E I REPORTAGE DI SKY TG24).
Putin: “C'è stato qualche sviluppo positivo”
"Alcuni progressi sono stati compiuti nei colloqui con l'Ucraina. Senza dubbio - ha detto Putin a Lukashenko - ti informerò sulla situazione in Ucraina, in primo luogo sull'andamento attuale dei negoziati che vengono condotti praticamente su base giornaliera. Come mi hanno riferito i nostri negoziatori, c'è stato qualche sviluppo positivo". Il presidente russo ha poi aggiunto che l’economia russa è sotto "pesante attacco".
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Putin sostiene invio di combattenti “volontari”
Nel frattempo Putin ha ordinato al suo esercito di sostenere l'invio di combattenti "volontari" in Ucraina, in risposta al dispiegamento di "mercenari" dall'Occidente. "Se vedi che ci sono persone che vogliono volontariamente aiutare i separatisti dell'Ucraina orientale, allora devi incontrarle a metà strada e aiutarle a spostarsi verso le zone di combattimento", ha detto il presidente russo al ministro della Difesa Sergei Shoigu.
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Zelensky: “Nel mio Paese non si sviluppano armi chimiche”
Zelensky, che oggi ha avuto un colloquio con il suo omologo finlandese, Sauli Niinisto, nella notte in un video divulgato sui social è tornato a parlare della situazione di Mariupol: "Il mondo deve sapere. Noi tutti stiamo affrontando uno stato terrorista. Qualunque cosa succeda cercheremo di assicurare tutti gli aiuti umanitari di cui la gente di Mariupol ha bisogno". Poi ha respinto le accuse russe di sviluppare armi chimiche: "Sono il presidente di un Paese degno, di una nazione degna. E padre di due bambini. E nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa". La Russia ha riferito di avere trovato documenti che mostrerebbero componenti di armi biologiche realizzati in laboratori ucraini con il finanziamento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, e Zelensky ha risposto: "Mi preoccupa molto: perché se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda a cosa la Russia accusa gli altri di pianificare".