A bloccare la lunghissima fila di veicoli militari di Mosca, secondo informazioni d’intelligence e commenti degli analisti, ci sarebbe una combinazione di problemi logistici, di difficoltà legate alla resistenza ucraina e di basso morale delle truppe. Ecco quello che sappiamo finora
Un enorme convoglio militare, lungo oltre 60 chilometri, pronto a cingere d’assedio la capitale Kiev: la notizia, circolata nei giorni scorsi dopo la pubblicazione delle immagini di Maxar Technologies, aveva spaventato il mondo in vista di una possibile caduta della città o di una escalation della distruzione nel conflitto tra Russia e Ucraina. A oggi però il convoglio non ha ancora raggiunto la città, fermato da problemi di diversa natura. (TUTTE LE NEWS LIVE - GLI SCENARI - LO SPECIALE - I VIDEO)
Fermo da tre giorni
Secondo quanto riportato dal New York Times, per l’intelligence britannica a giovedì il convoglio avrebbe fatto “pochi progressi tangibili negli ultimi tre giorni”. Per gli analisti citati dal quotidiano americano, il lunghissimo serpentone dovrebbe includere rifornimenti per i soldati, benzina per i mezzi militari e artiglieria pesante. All’ultimo aggiornamento d’intelligence disponibile il convoglio sarebbe fermo a una trentina di chilometri da Kiev.
Il ruolo della resistenza ucraina
L’intelligence britannica riporta come il convoglio sarebbe stato “rallentato da una ferma resistenza ucraina, da problemi meccanici e da congestione stradale”. La lunga fila si estenderebbe dall’aeroporto di Antonov fino al settore nord della città, per una distanza complessiva di circa 60 chilometri. Il convoglio non sarebbe però compatto: in alcune sezioni i veicoli sarebbero separati da una certa distanza, mentre in altre si muoverebbero a gruppo di due o tre.
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Le cause del blocco
Ci sono varie teorie sul perché il convoglio si sia quasi fermato alle porte di Kiev, riporta il Nyt: alcuni esperti militari hanno suggerito che i mezzi siano rallentati dal terreno ucraino difficile da attraversare, tra zone paludose e strade rese inagibili dal conflitto. Altri, come detto, hanno sottolineato che la resistenza ucraina potrebbe rendere difficile alla lunga fila di veicoli procedere senza cadere in imboscate dell’esercito di Kiev.
Il basso morale delle truppe
Secondo quanto riporta la Cnn però le cause potrebbero essere anche interne all’esercito russo: si ipotizza infatti che insieme ai problemi logistici e alla resistenza ucraina, a frenare il convoglio sia anche il basso morale delle truppe di Mosca. “C’è un enorme fallimento logistico nel fornire cibo, benzina, pezzi di ricambio, pneumatici”, ha detto alla Bbc il generale Richard Barrons, ex comandate dell’esercito del Regno Unito: “Sono bloccati nel fango, in un modo che rende difficile al convoglio proseguire”.