II ministro degli Esteri di Kiev Kuleba: i russi devono "continuare con l'impegno diplomatico e ritirare le forze militari che ha accumulato lungo i confini”. Nato: “Non invieremo truppe nel Paese se ci sarà invasione". Usa e alleati stilano una lista di personalità vicine a Putin da colpire con sanzioni economiche in caso di invasione. Ue: "Sanzioni anche personali". Consiglio di Sicurezza Onu boccia la richiesta russa di bloccare la riunione sulla situazione al confine con l'Ucraina. Mosca: "Usa provocano"
La crisi in Ucraina, per il momento, si combatte ancora con la diplomazia. Ma la tensione resta alta tra Kiev e Mosca (IL REPORTAGE DI SKY TG24 DALL'UCRAINA - LE FOTO). L’Ucraina ha rinnovato l'appello ai russi perché ritirino le truppe dal confine, ma il Cremlino ha rilanciato la palla nel campo degli occidentali chiedendo garanzie per la propria sicurezza. Usa e alleati hanno pronta una lista di personalità russe vicine a Vladimir Putin da colpire con sanzioni economiche in caso di invasione: lo fa sapere un esponente dell'amministrazione Biden che ha parlato con Reuters sotto anonimato. Intanto proseguono i contatti diplomatici: il primo ministro britannico Boris Johnson oggi ha parlato al telefono con Putin e domani sarà a Kiev, con la ministra degli Esteri Liz Truss, per incontrare il presidente ucraino Zelensky. Per domani è previsto anche un colloquio telefonico fra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Nel pomeriggio il Consiglio di Sicurezza Onu ha bocciato la richiesta della Russia di bloccare la riunione sulla situazione al confine con l'Ucraina: 10 membri hanno votato a favore dell'incontro, tre si sono astenuti e la Cina ha votato no come Mosca.
Biden: “Siamo pronti a tutto”
Gli Stati Uniti continuano a cercare una soluzione diplomatica alla crisi in Ucraina ma sono "pronti a tutto quello che può accadere", ha detto il presidente americano Joe Biden sottolineando che durante la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu gli Usa hanno spiegato la "portata della minaccia" della Russia.
Mosca: "No aggressione contro l'Ucraina, Usa provocano"
La Russia "esclude ogni possibilità di aggressione contro l'Ucraina", ribadisce intanto il rappresentante permanente di Mosca presso l'Onu, Vassily Nebenzia, nella riunione del Consiglio di Sicurezza. Per contro, ha aggiunto Nebenzia, i ripetuti allarmi degli Usa per una possibile invasione sono "provocatori". "Sembra che voi stiate chiamando una guerra, che stiate aspettando che ciò accada, come se voleste che le vostre accuse si rivelassero vere", ha affermato citato dalla Tass. La Russia ha poi proposto una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza da tenersi il 17 febbraio, settimo anniversario degli accordi di Minsk, "per discutere della situazione per una soluzione in Ucraina". Lo ha riferito il rappresentante permanente di Mosca all'Onu, Vassily Nebenzia, intervenendo alla riunione del Consiglio di Sicurezza che si tiene oggi nonostante l'opposizione di Russia e Cina.
Le mosse di Mosca
Intanto un gruppo di navi russe della Flotta del Nord ha condotto una manovra nel Mar di Norvegia, a nord-ovest del Paese scandinavo, prendendo come bersaglio un presunto sottomarino nemico. Il sottomarino, fa sapere la forza navale, citata dall'agenzia Tass, è stato individuato con un sistema di sonar e dati forniti da piloti di aereo ed è stato inseguito dal lanciamissili Maresciallo Ustinov e dalla fregata Ammiraglio Kasatonov con l'aiuto di un elicottero per la guerra anti-sottomarini. Negli ultimi giorni Mosca ha avviato esercitazioni di tutte le sue flotte a livello globale. Ma non sarebbero le uniche mosse: gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di voler aumentare la sua forza militare in Bielorussia sino a 30.000 unità in poche settimane. Dopo aver piazzato circa 5.000 soldati in Bielorussia, "abbiamo prove che Mosca intende espandere quella presenza a più di 30.000 soldati vicino al confine" con l'Ucraina entro l'inizio di febbraio, ha detto l'ambasciatore americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield durante la riunione del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina, osservando che le forze sarebbero "meno di due ore a nord di Kiev".
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Le mosse della Nato
Una risposta militare della Nato ad un attacco russo, in ogni caso, non è sul tavolo. "Non abbiamo piani per schierare truppe da combattimento" perché l'Ucraina non fa parte (per il momento) dell'Alleanza, ha spiegato il segretario generale Jens Stoltenberg, ricordando comunque che a Kiev viene fornito sostegno con attrezzature e armi difensive e addestramento. Aumenterà invece il numero dei militari occidentali schierati in Europa orientale, in funzione difensiva. La Gran Bretagna, ha annunciato Boris Johnson, è pronta ad un imponente spiegamento di truppe, navi da guerra e jet. Intanto le truppe militari canadesi stazionate in Ucraina sono state spostate nell'ovest del Paese in seguito ai crescenti timori di un'invasione da parte della Russia. Il ministro della Difesa Anita Anand ha sottolineato che Ottawa ha deciso il ritiro temporaneo del personale non essenziale della sua ambasciata a Kiev. "Le nostre truppe sono state spostate verso l'ovest del fiume Dnieper, mentre continuiamo a prendere tutte le misure di precauzione necessarie per assicurare la loro sicurezza", dice Anand.
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"Ue lavora a sanzioni forti, anche personali"
In assenza di boots on the ground in Ucraina, l'opzione principale contro i russi è quella delle sanzioni. "L'Unione Europea sta lavorando a un cospicuo pacchetto di sanzioni contro la Russia che include sanzioni personali, economiche, finanziare e commerciali. Non posso dilungarmi sui dettagli di ogni singola misura perché il lavoro è ancora in corso, benché in uno stadio avanzato. Il pacchetto è disegnato per scoraggiare la Russia da ulteriori azioni aggressive", ha detto il vicepresidente e commissario economico dell'Ue Valdis Dombrovskis nel corso della sua visita a Kiev, dove ha incontrato il premier ucraino Denys Shmyhal. "L'Ue - ha aggiunto - è determinata a sostenere l'Ucraina economicamente e politicamente".
Le sanzioni
Da Londra la ministra degli Esteri Liz Truss ha annunciato che il parlamento sta per autorizzare misure contro "interessi russi che hanno rilevanza per il Cremlino". "Non ci sarà un posto dove nascondersi per gli oligarchi di Putin o le aziende impegnate a sostenere lo Stato", l'avvertimento. La ministra ha evocato anche misure energetiche, ma su questo dossier è più complicato trovare un'intesa con i partner europei. Perché l'Ue dipende dalla Russia per circa un terzo delle sue forniture di gas. Non a caso il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ha invitato ad evitare "una discussione pubblica su singoli strumenti". La questione Nord Stream 2, il gasdotto che arriva proprio in Germania, è molto delicata per Berlino.
Casa Bianca: "Pronte sanzioni per oligarchi russi e famiglie"
L'amministrazione di Joe Biden ha preparato sanzioni contro gli oligarchi russi e le loro famiglie se Mosca dovesse invadere l'Ucraina. Lo ha confermato la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki in un briefing. Washington ha identificato "individui appartenenti o gravitanti intorno alla cerchia ristretta del Cremlino", ha affermato, indicando che queste persone sono "bersagli particolarmente vulnerabili" per le sanzioni a causa dei loro legami finanziari molto stretti con i Paesi occidentali. Il Senato è sempre più vicino un accordo su un maxi provvedimento contro banche e debito russo, che il democratico Bob Menendez ha ribattezzato la "madre di tutte le sanzioni". Ma anche in questo caso non mancano gli appelli alla cautela. Secondo alcuni analisti citati dal New York Times, gli effetti potrebbero ricadere sull'economia europea e minacciare la stabilità del sistema finanziario globale. Senza contare i rischi che Mosca possa tagliare le forniture di gas o condurre cyberattacchi contro le infrastrutture americane e europee.
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Eliseo, nuovo colloquio Macron-Putin
Fonti dell’Eliseo comunicano che il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha parlato nuovamente oggi per telefono con il presidente russo Vladimir Putin. Il colloquio "fa seguito alle conversazioni del presidente della Repubblica con i suoi omologhi russi e ucraini di venerdì scorso e si iscrive nella stessa logica di de-escalation", aggiungono le fonti. I due presidenti hanno "accolto favorevolmente i progressi" della riunione Formato Normandia e "auspicano di proseguire il dialogo" per un'applicazione degli accordi di Minsk relativi alla situazione nel Donbass.
Metsola: integrità territoriale Ucraina non negoziabile
Dall’Ue, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, ha detto che "l'integrità territoriale dell'Ucraina non è negoziabile per noi. L'Ue deve essere unita a tutti i livelli. Quando parliamo e decidiamo su cosa facciamo, altrimenti qualcun altro decide per noi. Terza cosa, dobbiamo essere forti e fermi" se si creassero situazioni che chiedono di "rispondere con molta forza".