Crisi migranti Bielorussia, telefonata Merkel-Lukashenko. Ue: "Nessun negoziato in corso"

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Secondo il servizio di stampa del presidente bielorusso "sono stati discussi modi e prospettive per risolvere il problema della migrazione". Bruxelles: nessun accordo. La cancelliera tedesca uscente sottolinea la necessità di fornire assistenza umanitaria. Poi ha sentito anche il primo ministro polacco Morawiecki, esprimendo solidarietà a Varsavia. Il G7 condanna le politiche di Minsk. Intanto una Ong riferisce che un bimbo di un anno è morto nella foresta. I bielorussi sgomberano accampamento migranti al confine

Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko e la cancelliera tedesca Angela Merkel, nel corso di una telefonata avvenuta ieri, hanno concordato di avviare dei colloqui tra Minsk e l'Ue sulla crisi dei migranti, secondo quanto riferito dal servizio stampa del presidente bielorusso. Ma l'Ue oggi ha chiarito che "non c'è alcun negoziato in corso". "Durante la conversazione sono stati discussi diversi problemi, prima di tutto la situazione dei rifugiati sui confini bielorusso-polacco, bielorusso-lituano e bielorusso-lettone. I modi e le prospettive di risolvere il problema della migrazione per evitare l'escalation della situazione al confine sono stati discussi in dettaglio". Prove di un'intesa complicata per risolvere una situazione critica, che vede opposte la Polonia, come porta d'ingresso in Europa e il regime di Minsk sostenuto dalla Russia. Lukashenko è accusato dall'Ue e non solo di utilizzare i rifugiati per mettere in ginocchio il Vecchio Continente. In ultimo, il G7 ha chiesto alla Bielorussia di porre fine immediatamente alla crisi dei migranti. Lo dichiarano in un comunicato congiunto i ministri degli Esteri dei Paesi del gruppo (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Usa). Intanto su Twitter, il Centro polacco per l'aiuto internazionale, ha riferito che un bimbo di un anno è morto nella foresta al confine tra Bielorussia e Polonia, dove si trovava da un mese e mezzo con i genitori siriani che speravano di riuscire a entrare nell'Ue. In serata l'accampamento di migranti in Bielorussia al confine con la Polonia è stato sgomberato dalle autorità locali. Le persone che da giorni si trovavano nella zona frontaliera tra il villaggio bielorusso di Bruzgi e quello polacco di Kuznica sono state trasferite in una struttura ad alcune centinaia di metri di distanza.

Agenzia bielorussa: "Trovata una intesa per risolvere la questione"

Il presidente bielorusso e la cancelliera tedesca uscente hanno discusso il sostegno ai rifugiati attraverso la fornitura di aiuti umanitari. "Alexander Lukashenko e Angela Merkel hanno concordato ulteriori contatti per risolvere la situazione", ha osservato il servizio stampa. I dettagli sono stati riferiti dall'agenzia di stampa statale bielorussa Belta. I due hanno concordato "che la questione dovrebbe essere portata a livello bielorusso-Ue". Funzionari autorizzati dalle due parti "avvieranno immediatamente colloqui" per risolvere le questioni in sospeso, ha affermato l'agenzia Belta. "Le parti hanno parlato della situazione al confine della Bielorussia con i Paesi dell'Unione europea: hanno discusso a fondo la questione dei migranti e sono giunti ad una certa intesa su cosa fare dopo per risolvere le questioni in sospeso", ha aggiunto l'agenzia di stampa bielorussa.

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Merkel sente anche il primo ministro polacco: "Piena solidarietà"

Da parte tedesca il portavoce della cancelliera Steffen Seibert, in una nota riferisce che, nella sua telefonata con il presidente bielorusso, Merkel "ha sottolineato la necessità di fornire assistenza umanitaria e opzioni di ritorno per le persone interessate con il sostegno dell'Unhcr e dell'Oim e in collaborazione con la Commissione europea". La cancelliera tedesca ha sentito al telefono anche il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki per coordinarsi "sulla preoccupante situazione al confine tra Bielorussia e la Ue": ha fatto sapere Seibert via Twitter, sottolineando anche che la cancelliera ha espresso lapiena solidarietà della Germania alla Polonia.

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L'Ue: "Nessun negoziato in corso con Lukashenko"

"Non c'è alcun negoziato in corso tra l'Ue ed il regime di Lukashenko", ha però precisato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer ad una domanda, spiegando che saranno condotti "negoziati tecnici con le agenzie Onu (Unhcr e Oim) e le controparti bielorusse" per gli aiuti ed il rimpatrio delle "persone che si trovano bloccate alla frontiera". Quanto ai contatti della cancelliera tedesca uscente Merkel, con Lukashenko, Mamer ha evidenziato che è normale che gli Stati membri abbiano rapporti bilaterali, e ci sono "sempre contatti molto stretti, tra l'Ue e gli Stati membri".

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La condanna al regime bielorusso espressa dal G7

Intanto i ministri del G7 insieme all'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri hanno condannato il regime bielorusso per aver "orchestrato la migrazione irregolare attraverso i suoi confini", fatto che "mette a rischio la vita delle persone". Viene inoltre espressa solidarietà alle autorità di Polonia, Lituania e Lettonia, "che sono state prese di mira da questo uso provocatorio della migrazione irregolare". E nel comunicato si legge ancora: "Chiediamo al regime di cessare immediatamente la sua campagna aggressiva e di sfruttamento al fine di prevenire ulteriori morti e sofferenze. È necessario fornire alle organizzazioni internazionali un accesso immediato e senza ostacoli per fornire assistenza umanitaria". Si sottolinea anche che "le azioni del regime bielorusso sono un tentativo di distogliere l'attenzione dalla sua continua inosservanza per il diritto internazionale, le libertà fondamentali e i diritti umani, compresi quelli del suo stesso popolo".

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