Migranti, telefonata Macron-Putin sulla situazione in Bielorussia. Usa pronti a sanzioni

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Il presidente russo e il suo omologo francese hanno discusso della crisi al confine con i Paesi dell'Unione europea. Il leader del Cremlino ha richiamato l'attenzione, in particolare, sul "trattamento estremamente crudele dei rifugiati da parte delle guardie di frontiera polacche". Intanto gli Stati Uniti si preparano a varare nuove sanzioni contro la Bielorussia, accusata di "atti inumani"

Lunga telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo francese Emmanuel Macron per discutere della crisi migratoria al confine fra Bielorussia e Unione europea. Il presidente russo ha richiamato l'attenzione, in particolare, sul "trattamento estremamente crudele dei rifugiati da parte delle guardie di frontiera polacche", ha detto il servizio stampa del Cremlino. Intanto, come afferma il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Ned Price, gli Stati Uniti si preparano a varare nuove sanzioni contro la Bielorussia, accusata di "atti inumani" nei confronto dei migranti ammassati ai confini con la Polonia.

Ue e Bielorussia discutano direttamente

Come informa il servizio stampa del Cremlino, nella telefonata tra Putin e Macron "è stata affrontata la situazione che si è sviluppata al confine della Bielorussia con i Paesi dell'Unione europea". Dopo aver parlato dei suoi contatti con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, "Vladimir Putin ha sottolineato che sarebbe opportuno che i leader degli Stati membri dell'Ue e della Bielorussia discutessero direttamente le questioni esistenti".

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Ue vara sanzioni contro Minsk

Il 15 novembre l'Ue ha varato nuove sanzioni contro Minsk. "Siamo determinati a respingere la strumentalizzazione dei migranti per fini politici", è la condanna con cui l'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell ha accompagnato il via libera alle misure da parte del Consiglio Affari Esteri. Eppure, alla riunione, c'è chi ha usato toni ancora più forti, legando esplicitamente la crisi migratoria bielorussa all'aumento delle truppe russe sul confine ucraino. E puntando il dito contro Mosca. Mentre la Polonia, dopo aver a lungo ventilato l'ipotesi, in serata ha annunciato che entro dicembre verrà costruito un muro alla frontiera. Il nuovo pacchetto di sanzioni - il quinto - era stato ampiamente annunciato. Al momento l'Europa non è andata oltre, allargando parallelamente la sua tela diplomatica ai Paesi d'origine per evitare alla radice la partenza dei migranti. Le misure saranno in vigore a giorni e non colpiranno solo persone ed entità complici dell'arrivo dei migranti alla frontiera con l'Ue, ma anche chi si macchia "dell'inaccettabile repressione in atto da parte del regime contro la propria popolazione", ha sottolineato Borrell nel giorno in cui anche il presidente Sergio Mattarella si è soffermato sulla crisi definendo "sconcertante" quanto avviene ai confini dell'Europa.

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