Una delegazione statunitense incontra nel weekend in Qatar i rappresentanti dei talebani. Si tratta del primo faccia a faccia dopo il ritiro delle truppe dal Paese asiatico. Ieri intanto un attentato suicida dell’Isis ha fatto strage tra i fedeli di una moschea sciita di Kunduz: almeno 80 morti e oltre 100 feriti
In Qatar si svolge il primo faccia a faccia tra Usa e talebani da quando gli americani hanno lasciato l’Afghanistan ad agosto. Una delegazione statunitense terrà delle discussioni sabato e domenica a Doha con i rappresentanti dei talebani, per la prima volta dopo il ritiro dal Paese asiatico. Gli Stati Uniti hanno mantenuto i contatti con i nuovi governanti dell'Afghanistan dopo la presa di Kabul ad agosto, ma questo sarà il primo incontro che si terrà di persona.
I dettagli dell’incontro
"Faremo pressione affinché i talebani rispettino i diritti di tutti gli afghani, comprese le donne e le ragazze, e formino un governo inclusivo con un ampio sostegno", ha affermato un portavoce del dipartimento Usa. "Poiché l'Afghanistan deve affrontare la possibilità di una grave recessione economica e di una crisi umanitaria, faremo pressioni anche affinché i talebani concedano alle agenzie umanitarie il libero accesso alle aree in difficoltà", ha aggiunto la fonte. L'incontro di Doha non significa in alcun modo che gli Stati Uniti riconoscono il regime talebano in Afghanistan, ha tenuto a precisare il Dipartimento di Stato americano. "Continuiamo a dire chiaramente che tutta la legittimità deve essere guadagnata attraverso le azioni dei talebani", ha detto il portavoce.
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Gli appuntamenti di ottobre
Gli occhi sono puntati sui colloqui a Mosca del prossimo 20 ottobre, dove la Russia ha invitato anche la Cina. Sul fronte diplomatico, da segnalare che la cancelliera Angela Merkel ha accolto con favore l'iniziativa intrapresa della presidenza italiana del G20 per il vertice straordinario sull'Afghanistan convocato per il 12 ottobre. "La presidenza italiana del G20 vuole confrontarsi con gli aspetti umanitari della situazione e trovare soluzioni comuni per lenire l'emergenza delle persone nel Paese", ha specificato Berlino.
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Attentato Isis in moschea
Intanto il venerdì di preghiera si è trasformato in una strage. Un attentato suicida dell’Isis ha ucciso almeno 80 fedeli e ne ha feriti un centinaio in una moschea sciita di Kunduz. Un kamikaze imbottito di esplosivo - due secondo altre fonti - si è fatto esplodere all'ora di punta all'interno della moschea Said Abad. I talebani avrebbero eretto dei cordoni di sicurezza, anche nel timore di nuovi attentati, mentre dall'Isis è arrivata la rivendicazione dell’attentato. Domenica scorsa un altro attacco suicida aveva preso di mira a Kabul il funerale della madre del portavoce talebano, Zabihullah Mujaid. Anche in quell'occasione era arrivata la rivendicazione del ramo afghano dell'Isis, la 'provincia del Khorasan', che in questi anni ha più volte preso di mira la comunità Hazara.