Il vicecancelliere uscito vittorioso dalle consultazioni: "Elettori hanno espresso volontà in modo chiaro: Spd, Verdi e Liberali devono guidare il nuovo governo". Secondo un conteggio ufficiale provvisorio annunciato stamattina dalla Commissione elettorale federale il partito di Scholz è al 25,7%, mentre la coalizone di Laschet al 24,1%. L'Unione Cristiano-Democratica perde quasi 9 punti percentuali rispetto al risultato del 2017
"Un grande successo per l'Spd, di cui sono molto grato. Gli elettori hanno espresso la loro volontà in modo molto chiaro: hanno rafforzato Spd, Verdi e Liberali. E questi tre devono guidare il nuovo governo", mentre "Cdu e Csu non hanno soltanto perduto molti voti, ma hanno anche avuto il messaggio dagli elettori che adesso non potranno più stare al governo, ma dovranno andare all'opposizione". Lo ha detto Olaf Scholz a Berlino, commentando la vittoria alle elezioni parlamentari in Germania del partito socialdemocratico, alle prime consultazioni del dopo Merkel. Secondo un conteggio ufficiale provvisorio annunciato stamattina dalla Commissione elettorale federale il partito di Olaf Scholz, vicecancelliere tedesco, è al 25,7%, davanti ai conservatori della coalizione Cdu/Csu di Armin Laschet fermi al 24,1%. La Cdu di Angela Merkel perde quasi 9 punti percentuali rispetto al risultato del 2017 e consegue il peggior risultato della sua storia. I Verdi sono arrivati al terzo posto con il 14,8%, seguiti dal partito liberale Fdp con l'11,5%. Cdu e Spd vogliono che la nuova coalizione si formi prima di Natale. È quello che hanno chiarito Scholz e Laschet nel corso dell'Elefanten Runde, il talk show sui canali tv pubblici con i candidati di tutti i partiti (ELEZIONI IN GERMANIA, TUTTO QUELLO CHE C'E' DA SAPERE - LE REAZIONI DEGLI ELETTORI E DEI LEADER DI PARTITO).
La composizione del nuovo Bundestag
I risultati ufficiali, ma ancora provvisori, delle elezioni in Germania mostrano che l'Spd di Scholz sarà il più grande partito nel nuovo Parlamento federale, seguiti da Cdu-Csu che hanno perso 50 parlamentari rispetto alle precedenti consultazioni e dai Verdi, che invece ne hanno guadagnati 51. Guadagnano seggi anche i liberali di Fdp, mentre crollano ultradestra e Linke (quest'ultima, sotto la soglia di sbarramento del 5%, riesce ad entrare grazie ai tre collegi uninominali che si è aggiudicata e che le consentono di recuperare la quota proporzionale).
Ecco nel dettaglio la composizione del Bundestag (735 seggi totali) dopo il voto di ieri.
- SPD - 25.7 % (+5.2) e 206 seggi (+53)
- CDU/CSU - 24.1% (-8.9) e 196 seggi (-50)
- VERDI - 14.8% (+5.8) e 118 seggi (+51)
- FDP - 11.5% (+0,7) e 92 seggi (+12)
- AFD - 10.3% (-2.3) e 83 seggi (-11)
- LINKE - 4.9% (-4.3) e 39 seggi (-30)
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Laschet: "Pronti ad altre coalizioni"
Se Scholz esulta, dall'altro lato Laschet, lo sconfitto, ridimensiona la sua rivendicazione della cancelleria formulata ieri. Sarebbe stata "un'offerta" e non appunto una rivendicazione, avrebbe precisato parlando al direttivo della Cdu, secondo quanto riporta la Welt. "Nessuno può rivendicare il governo e non è quello che ho fatto io ieri", ha spiegato secondo il giornale che cita una fonte interna. "Noi siamo pronti ad altre coalizioni se il semaforo non dovesse funzionare", l'aggiunta di Laschet, in riferimento alla possibile coalizione composta da Spd (rossi), Liberali (gialli) e Verdi.
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Esultano anche Verdi e Liberali
Al di là dei rapporti di forze interni ai partiti, l'Spd di Scholz festeggia un grande successo dopo anni di delusioni, così come i Verdi di Annalena Baerbock, che pure avevano ben altre aspettative iniziali. Baerbock, pur rivendicando un "successo storico", ha ammesso che "questa volta non è bastato per conquistare la cancelleria" ma "abbiamo un mandato per il futuro. Avremmo voluto di più. Ma siamo scesi in campo per partecipare al governo del paese. E continueremo a lottare per un governo del clima". Anche il liberale Christian Lindner ha esultato: "Dalle urne esce un segnale chiaro, gli elettori vogliono un governo di centro". Ago della bilancia della prossima coalizione, il leader dell'Fdp si è lasciato aperto la porta sia per una coalizione 'semaforo' (con Spd e Verdi) che per la cosiddetta 'Giamaica', con Unione e Verdi, quella che lui preferirebbe.
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