
Covid nel mondo, dagli Usa all'Italia: in quali Paesi si può viaggiare e con quali regole
Turismo internazionale e traffico aereo non sono ancora tornati ai livelli pre-pandemia, ma molti Paesi - complice il proseguire delle campagne di vaccinazione anti Covid-19 - hanno iniziato a cancellare o rendere meno stringenti le restrizioni sui viaggi. Dalla riapertura degli Stati Uniti ai turisti vaccinati alle regole per l'ingresso in Italia: cosa serve sapere

Il turismo internazionale non è ancora tornato ai livelli pre-pandemia, ma molti Paesi, anche alla luce delle campagne di vaccinazione anti Covid-19, hanno iniziato a cancellare o rendere meno stringenti le restrizioni sui viaggi. Dalla riapertura degli Usa ai turisti vaccinati alle regole per entrare in Italia: ecco in quali Paesi si può viaggiare e quali normative bisogna rispettare
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STATI UNITI – La Casa Bianca ha annunciato che, da inizio novembre, i viaggiatori internazionali “completamente vaccinati” potranno entrare liberamente nel Paese. Nei prossimi giorni il Centers for Disease and Prevention stabilirà quali sono le condizioni per rientrare nella categoria dei soggetti “completamente vaccinati”
Covid, da novembre gli Stati Uniti riaprono ai viaggiatori vaccinati
Le limitazioni ai viaggi verranno sollevate per i turisti vaccinati provenienti da Europa, Gran Bretagna, Cina, Iran e Brasile. Chi intende entrare nel Paese dovrà presentare una prova del vaccino prima dell’imbarco sul volo, insieme all’esito negativo di un tampone per il Covid effettuato nelle 72 ore precedenti. Nessuna quarantena all’arrivo
Covid, stop ai test per i vaccinati che viaggiano in Uk
REGNO UNITO – Anche il Regno Unito di Boris Johnson ha annunciato negli scorsi giorni che, dal 4 ottobre, verranno eliminate le limitazioni ai voli in entrata nel Paese per i cittadini vaccinati che provengono dai Paesi inseriti nella lista “ambra” di allerta intermedia predisposta dal governo britannico. Tra questi la maggior parte degli Stati europei, tra cui l’Italia, e gli Stati Uniti
Covid e viaggi sicuri: 5 consigli per chi parte in aereo
Viene cancellato quindi l’obbligo di presentare il risultato negativo di un tampone anti Covid per poter viaggiare nel Regno Unito. Tuttavia, il ministro dei Trasporti Grant Shapps ha spiegato come rimarrà necessario sottoporsi a un test da fare due giorni dopo l’arrivo sull’isola. Sarà sufficiente un tampone di tipo Ltf, meno costoso dei Pcr, richiesto fino a oggi
Vaticano, dal primo ottobre si entra solo con Green Pass
Nel tentativo di rilanciare l’industria del turismo, il Regno Unito ha anche eliminato Turchia, Pakistan, Maldive, Egitto, Sri Lanka, Oman, Bangladesh e Kenya dalla lista che prevede il divieto di viaggi dai Paesi a più alto rischio d’importazioni di varianti del coronavirus. Secondo Shapps, i cambiamenti alla normativa sono “proporzionati” alla realtà e “riflettono il nuovo panorama” dei Paesi sulla base del loro tasso di vaccinazione
La pagina della Farnesina con le informazioni sui viaggi da/per l'Italia
ITALIA – La Farnesina ha predisposto cinque liste (A,B,C,D,E) che prevedono differenti regole per i viaggi in entrata o in uscita dall’Italia. La regola generale in vigore dal 1° settembre è che, per salire sugli aerei italiani, è comunque necessario presentare il Green pass o un suo equivalente estero che attesti di essere stati vaccinati o di essere guariti dal Covid-19, oppure l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti
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ELENCO A – Nessuna limitazione per gli spostamenti da/per San Marino e Città del Vaticano, gli unici due territori inseriti nella lista A. Un’ordinanza della Pontificia commissione dello Stato Vaticano emanata il 20 settembre ha però previsto che dal 1°ottobre l’ingresso sarà consentito solo con il “Green pass vaticano, il Green pass europeo o con un test negativo”

ELENCO C – Fino al 25 ottobre 2021, per l’ingresso in Italia dai Paesi inseriti nella lista C (Unione Europea, dello Spazio Schengen e Israele) è obbligatorio compilare il Plf e avere una Certificazione Verde Covid-19 o altra certificazione ritenuta valida che attesti la vaccinazione, la guarigione dal coronavirus o l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore prima. Se l'ingresso avviene senza Plf e certificazione, scatta l'isolamento fiduciario per un periodo di cinque giorni e con test molecolare o antigenico al termine

ELENCO D- Sempre fino al 25 ottobre, per chi proviene dai Paesi inseriti nella lista D, oltre al Plf e a una certificazione verde, è necessario presentare l’esito negativo di un tampone, molecolare o antigenico, effettuato nelle 72 ore prima del viaggio (48 per chi entra dal Regno Unito)

I Paesi della lista D sono: Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica di Corea, Repubblica di Macedonia del Nord, Serbia, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao

ELENCO E – Tutto il resto del mondo, a eccezioni di Paesi soggetti a specifiche misure, è inserito nell’elenco E. L’ingresso in Italia per chi proviene da questi Stati è ammesso per chi è cittadino italiano, Ue o Schengen e per chi ha una relazione affettiva comprovata e stabile con cittadini italiani, Ue o Schengen o con persone fisiche residenti in Italia. Altrimenti, si può viaggiare in Italia “solo per motivi di lavoro, studio, salute, assoluta urgenza, rientro presso domicilio/residenza/abitazione”

Necessario compilare il Plf, rimanendo “pronti a mostrare eventuale documentazione di supporto e a rispondere a eventuali domande da parte del personale preposto ai controlli”. È inoltre obbligatorio presentare il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia; sottoporsi a isolamento fiduciario di 10 giorni presso l’indirizzo indicato sul Plf. Al termine dell’isolamento è obbligatorio effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico

PAESI SOGGETTI A MISURE SPECIALI – In linea di principio, fino al 25 ottobre, sarà vietato l’ingresso in Italia per chi viene da India, Brasile, Sri Lanka e Bangladesh. Previste alcune eccezioni, visionabili sul sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it, ad esempio per motivi di studio, salute o ricongiungimento familiare. È necessario avere il Plf e l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 72 ore prima, sottoporsi a un altro test in aeroporto o entro 48 ore dall’arrivo, osservare 10 giorni di quarantena e sottoporsi a un altro tampone al suo termine

FRANCIA – La Francia divide i Paesi in tre fasce di rischio: verdi, arancioni e rosse. L’Italia, al momento, è inserita nell’elenco degli Stati in verde, i cui cittadini devono avere una certificazione vaccinale (valida una settimana dopo la seconda dose, quattro dopo il vaccino monodose oppure sette giorni dopo la prima dose di vaccino per le persone guarite). Altrimenti è richiesto un attestato di guarigione dal Covid oppure l’esito negativo di un test effettuato meno di 72 ore prima della partenza, tranne per i minori di 12 anni

Chiunque entri in territorio francese, a prescindere dall’avvenuto completamento del ciclo vaccinale e anche se minore, deve compilare la dichiarazione di assenza di sintomi scaricabile alla pagina del Ministero dell’Interno francese

GERMANIA – Per l’ingresso in Germania bisogna presentare una documentazione che dimostri di essere vaccinati, guariti dal coronavirus oppure di essere risultati negativi a un tampone antigenico (48 ore prima del viaggio) o molecolare (72 ore prima), tranne che per i minori di 12 anni. Si considerano vaccinati i soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno due settimane, anche con una sola dose se si ha già avuto il Covid-19

SPAGNA - Le regole per l’ingresso in Spagna cambiano sulla base della categoria di rischio dei Paesi di provenienza, definita ogni settimana dal governo di Madrid. Chiunque entri in Spagna deve presentare un formulario scaricabile dal sito Spain Travel Health

Per chi viaggia da Paesi Ue o Schengen, non è previsto alcun obbligo di quarantena. I viaggiatori che provengono da "mete a rischio" devono presentare un certificato che attesti la completa vaccinazione (a quattordici giorni dalla seconda dose o dalla prima se monodose) o il risultato negativo di un tampone effettuato 48 ore prima del viaggio o un certificato di guarigione dal Covid, emesso almeno 11 giorni dopo il primo tampone positivo e valido 180 giorni

ISRAELE E UE – Per facilitare i viaggi tra Israele e i Paesi Ue, è stato concordato il reciproco riconoscimento dei certificati di immunizzazione o di guarigione dal Covid. L'accordo dovrebbe essere effettivo dai primi giorni di ottobre