Tra i mezzi più utilizzati per spostarsi c’è sicuramente l’aereo. La pandemia ha, però, modificato le abitudini di ciascuno di viaggiare e per questo, prima di imbarcarsi, è opportuno valutare una serie di fattori, quali le normative in vigore e i documenti necessari. Ecco 5 consigli della rubrica Viaggi sicuri utili prima dell’imbarco.
L’aereo è uno dei mezzi di trasporto più utilizzato, non solo per le vacanze, ma anche per i viaggi di lavoro. Dal primo settembre l’imbarco è consentito solo a chi è munito di green pass, ovvero a chi:
- ha effettuato la vaccinazione anti-Covid (per l’Italia è valido dopo 14 giorni dalla prima dose, per l’estero dopo la vaccinazione completa);
- in alternativa è risultato negativo al test molecolare o antigenico, effettuato 48 o 72 ore prima della partenza;
- oppure è guarito dal Covid-19 negli ultimi sei mesi.
Il tampone è necessario per i voli Covid-tested, ovvero quelli autorizzati dal Ministero della Salute mediante un’apposita ordinanza.
1. Controllare la situazione epidemiologica
Che si parta per lavoro o per turismo, quando si prenota un viaggio in aereo, è opportuno tenersi aggiornati sulla situazione epidemiologica del Paese che si desidera raggiungere. È proprio l’incidenza dei contagi a influenzare le normative in vigore su quel determinato territorio. Per fare ciò, si possono consultare il sito dell’unità di crisi della Farnesina, Viaggiare sicuri, oppure le pagine web delle varie ambasciate italiane, costantemente aggiornate sulle misure da rispettare.
2. Valutare le norme in vigore per la partenza e per il rientro
Ma quali sono, dunque, queste normative anti-Covid? Ogni Paese ha i suoi obblighi, della mascherina al chiuso, al rispetto del distanziamento sociale, passando per la certificazione verde Covid-19 e il tampone da effettuare prima della partenza anche in caso di doppia dose di vaccino. È opportuno informarsi su tutte queste misure da adottare non solo per la partenza, ma anche per il rientro. Chi fa ritorno da alcuni Paesi, infatti, è tenuto a seguire un periodo di isolamento fiduciario, che può durare 5 o 10 giorni, a seconda dell’elenco in cui è inserito il territorio da cui si proviene.
3. Compilare adeguatamente i documenti richiesti
Chi fa ritorno o desidera arrivare in Italia, per un qualsiasi periodo di tempo e con qualsiasi mezzo di trasporto – che sia macchina, treno o aereo – prima dell’arrivo è necessario che compili il Passenger Locator Form, un modulo per la localizzazione in formato digitale che raccoglie informazioni di contatto e specifiche sull’indirizzo di permanenza del viaggiatore. Questo documento vale per chi proviene da uno degli Stati o dei territori inseriti dal governo negli elenchi B, C, D ed E.
4. Dotarsi di un’assicurazione di viaggio
Come raccomandato dalla stessa Farnesina, prima di partire, è consigliabile munirsi di una assicurazione di viaggio che copra anche i rischi connessi al Covd-19. Ma quale scegliere? I requisiti verso cui orientarsi sono molteplici, quali la durata del soggiorno, la destinazione (europea o intercontinentale), e la tipologia di viaggio (vacanza, viaggio studio o travel business). Tra i punti che dovrebbe includere:
- Il rimborso delle spese mediche, farmaceutiche e ospedaliere
- Il prolungamento del soggiorno (fino a 15 giorni) in caso di positività
- Il rimborso del costo del tampone positivo, effettuato entro 24 ore dalla fine del viaggio
- Il rimpatrio sanitario
5. Dotarsi di DPI sufficienti per la durata del viaggio
Una buona abitudine, prima di partire in aereo, è quella di dotarsi di una quantità di dispositivi di protezione individuale sufficienti per la durata del viaggio. Indipendentemente dalle norme in vigore sul territorio di destinazione, a bordo di qualsiasi volo è necessario indossare adeguatamente la mascherina, a protezione di naso e bocca. Utili durante il volo possono essere anche delle salviette disinfettanti, con cui poter igienizzare le varie superfici.