La rivolta guidata dal capo delle forze speciali. I golpisti impongono il coprifuoco nazionale "fino a nuovo avviso" e la sostituzione dei governatori con i militari. In un video inviato all'Afp i ribelli dicono di aver "dissolto" le istituzioni. Contanna dell'Onu e dell'Ecowas. Francia: "Ritornare all'ordine costituzionale"
Torna nel caos la Guinea Conakry, poverissimo Paese dell'Africa occidentale guidato finora da un contestato presidente di 83 anni, Alpha Condé, al terzo mandato nonostante la Costituzione ne prevedesse un massimo di due. Al termine di una giornata confusa di spari e paura per gli abitanti della capitale e di notizie contrastanti, il leader della rivolta, il capo delle forze speciali Doumbouya, circondato dai suoi, ha annunciato alla tv di Stato di aver catturato il presidente e preso il controllo, invitando i soldati a rimanere nelle caserme e gli abitanti in casa.
Annunciato il coprifuoco nazionale
In serata, le forze speciali hanno annunciato anche un coprifuoco nazionale "fino a nuovo avviso" e la sostituzione dei governatori con i militari. La giunta ha anche affermato in una dichiarazione letta alla televisione di Stato che convocherà i ministri del gabinetto di Condé e altri alti funzionari alle 11 del 6 settembre mattina, ora locale (le 13 in Italia), nella capitale Conakry.
I golpisti: "Chiuderemo le frontiere terresti e aeree"
Nel video inviato a Afp, uno dei golpisti, che appare in divisa e armato, afferma: "Abbiamo deciso, dopo aver catturato il presidente, che attualmente è con noi, di sciogliere la Costituzione in vigore, di sciogliere le istituzioni. Abbiamo deciso anche di sciogliere il governo e di chiudere le frontiere terrestri e aeree". La rivendicazione è stata ampiamente condivisa sui social ma, in quel momento, non è stata trasmessa dalla televisione nazionale. I golpisti hanno anche diffuso un video di Condé, in cui il presidente appare seduto su un divano in jeans e maglietta e si rifiuta di rispondere alla domanda se sia stato maltrattato.
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Guterres condanna il golpe e chiede la liberazione di Condè
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha condannato il colpo di Stato in Guinea e ha chiesto la liberazione del presidente Alpha Condé. "Sto seguendo personalmente la situazione in Guinea molto da vicino - scrive in un tweet -. Condanno fermamente qualsiasi acquisizione del governo con la forza delle armi e chiedo l'immediato rilascio del presidente Alpha Condé". L'Unione Africana sta valutando un consiglio straordinario da tenersi al più presto. Anche la Francia "condanna la tentata presa del potere con la forza" e chiede "il rilascio immediato e incondizionato del presidente Condé". Ill ministero degli Esteri francese "si unisce all'appello della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) per condannare il tentativo di presa del potere con la forza" e "chiedere il ritorno all'ordine costituzionale", scrive il vice portavoce del Quai d'Orsay.
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Nazionale di calcio del Marocco bloccata in hotel
La squadra nazionale di calcio del Marocco, che era rimasta bloccata in un albergo di Conakry durante il colpo di Stato, è riuscita a lasciare il Paese. Il Marocco avrebbe dovuto affrontare oggi la Guinea nelle qualificazioni per la Coppa del Mondo 2022. Un funzionario della Federcalcio marocchina, Mohamed Makrouf, ha detto alla Afp che i giocatori "si sono imbarcati su un aereo e stanno tornando". In una dichiarazione, la FIFA ha dichiarato che la partita sarà rinviata "per garantire la sicurezza di tutti i giocatori e per proteggere tutti gli ufficiali di gara".
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Alpha Condé eletto la prima volta nel 2010
Alpha Condé, 83 anni, un tempo leader dell'opposizione, era stato imprigionato e condannato a morte prima di diventare il primo leader democraticamente eletto della Guinea nel 2010, confermato poi nel 2015 dopo essere sopravvissuto ad un attentato nel 2011. Le speranze di una nuova era nell'ex colonia francese si sono tuttavia presto dissolte quando è iniziata nel Paese una dura repressione degli oppositori e la decisione di intraprendere a tutti i costi un terzo mandato presidenziale. La Guinea, uno dei Paesi più poveri del mondo nonostante vanti significative risorse minerarie, è stata a lungo afflitta dall'instabilità politica. Il colpo di Stato arriva nel mezzo di un lungo periodo di tensione politica, seguita alle elezioni che hanno portato al terzo mandato di Condé tra accuse di brogli