
Covid, studio su Euro 2020: 9mila contagi collegati alle partite, finale "superdiffusore"
L’agenzia governativa Public Health England ha monitorato un periodo di 49 giorni ricco di eventi sportivi, musicali e d'intrattenimento all'aperto: l'85% delle infezioni sono collegabili alle partite dell’Europeo giocate a Londra. Il torneo ha “generato un rischio significativo per la salute pubblica”. Secondo il rapporto, circa 2.300 persone presenti alla finale erano "probabilmente già infette" e 3.404 tifosi hanno sviluppato il Covid nei giorni successivi all'11 luglio

La finale di Euro 2020 allo stadio londinese di Wembley, andata in scena lo scorso 11 luglio e vinta dall’Italia ai rigori contro l’Inghilterra, è stata un "superdiffusore" di contagi da Covid-19. A dirlo è uno studio dell’agenzia governativa Public Health England
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Secondo lo studio, circa 2.300 persone presenti alla finale erano "probabilmente già infette" e 3.404 tifosi hanno sviluppato il Covid nei giorni successivi all'11 luglio
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Sempre secondo Public Health England, le partite e gli eventi pubblici all'aperto legati agli Europei di calcio hanno provocato oltre 9mila contagi in Inghilterra: molto più di concerti, match di altri sport e altri spettacoli che sono stati monitorati
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Più dell'85% di tutte le infezioni relative al periodo di 49 giorni monitorato per lo studio - periodo ricco di diversi eventi sportivi, musicali e d'intrattenimento all'aperto - sono collegabili alle otto partite di Euro 2020 giocate a Londra e principalmente a semifinale e finale
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“Euro 2020 e il lungo cammino dell'Inghilterra fino alla finale hanno generato un rischio significativo per la salute pubblica in tutto il Regno Unito anche quando l'Inghilterra ha giocato all'estero”, si legge nel rapporto
Studio su Euro 2020: 9mila contagi collegati a partite. VIDEO
In particolare, lo studio parla di 9.402 tamponi positivi, con 3.036 persone che hanno riportato i sintomi due giorni dopo aver assistito alle partite

Lo studio, poi, sottolinea che il “rischio non derivava solo dagli individui che hanno partecipato all'evento stesso, ma ha incluso anche le attività intraprese durante il viaggio e le attività sociali associate”. Il contagio si sarebbe diffuso soprattutto intorno ai punti ristoro dello stadio, con tante persone che si accalcavano per rifornirsi di cibo e bevande

Ma lo studio spiega anche che gli spettatori di Euro 2020 hanno utilizzato poco e male le mascherine. Inoltre, i disordini di massa - compreso il tentativo di molte persone di entrare nello stadio senza biglietto - sono stati un'altra causa della diffusione del virus. “I dati mostrano quanto facilmente il virus può diffondersi quando c'è un contatto ravvicinato e questo dovrebbe essere un avvertimento per tutti noi mentre cerchiamo di tornare a una cauta normalità”

Secondo le autorità sanitarie britanniche, comunque, la finale di Wembley è stata una partita che “accade una volta in una generazione” e non può essere usata come termine di paragone per altri eventi di massa: a loro parere, tali altri eventi possono tenersi in sicurezza senza una significativa diffusione del Covid. “Era la prima volta che una squadra inglese partecipava a una finale internazionale di calcio da 55 anni. Questo non verrà replicato per tutte le partite che si svolgeranno durante l'inverno”, hanno sottolineato

Oltre agli Europei, l’agenzia ha monitorato Wimbledon, una serie di partite internazionali di cricket, le corse del Royal Ascot, il torneo di golf Open nel Kent, il Goodwood Festival of Speed e il festival musicale Download. Anche al torneo di tennis che si è svolto a Londra a giugno, il rapporto tra persone già contagiate e nuovi positivi è stato molto più basso della finale di Wembley: 881 casi su oltre 300mila appassionati presenti ai match